15 Settembre 2022 - 9.28

PILLOLA DI ECONOMIA – Inaccettabili gli aumenti delle multe (che si adeguano all’inflazione)

di Umberto Baldo

In questa fase elettorale non c’è Partito che non prometta di abbassare le tasse.

Flat tax, riduzione cuneo fiscale, quattordicesima mensilità…. non ci sono limiti alla fantasia de nostri Demostene per “liberarci”  da tasse e imposte.

“Vaste programme”,  vien da pensare!

Ma da Paese immerso nel Mediterraneo sappiamo da sempre cosa siano le “promesse da marinaio”, e credo che pochi credano veramente che alle parole seguiranno poi i fatti.

Passato il 25 settembre, incassati i voti, si passerà ad altro, e le contingenze economiche costringeranno i leader politici a dire: “ragazzi, noi ce l’abbiamo messa tutta, volevamo ridurvi la pressione fiscale, ma cosa volete, in questo momento proprio non si può!  Vedremo in futuro”.

Ovviamente la colpa non sarà mai loro, bensì dell’Europa, della Bce, dei mercati, secondo loro tutte Istituzioni concordi ed impegnate nel tenere gli italiani sotto un regime di oppressione fiscale.

Nessuno dirà mai che le tasse sono alte perché lo Stato i soldi li spende male, e che bisognerebbe partire con una decisa spending review.

Non vorrete mica cancellare Redditi di cittadinanza, bonus per tutti, Superbonus 110%?

Ma in quest’ansia di lasciare qualche risorsa in più nelle tasche degli italiani, evidentemente  nessuno dei leader politici si è ricordato che c’è un aumento che scatterà dal 1° gennaio, che potrebbe essere sospeso semplicemente sulla base del “buon senso”.

A cosa mi riferisco?

Alle multe ed alle sanzioni previste dal codice della strada, per le quali è prevista per legge una rimodulazione automatica biennale sulla base dell’inflazione rilevata dal Foi.

Cos’è il Foi?

Il Foi, elaborato dall’Istat, rappresenta l’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. L’indice calcolato a luglio 2022, ultimo disponibile  e reso noto dall’Istat, segnala una variazione del +0,4% rispetto al mese precedente e un +7,8% rispetto allo stesso mese di un anno fa. Se si guarda allo stesso periodo di due anni fa, viene indicato un incremento percentuale del 9,8 (anche se per il calcolo verrà usato il dato di novembre).

Quindi se non ci sarà un intervento legislativo, dal 1° gennaio le multe cresceranno del 10%. Tanto per fare qualche esempio, una multa per divieto di sosta passerebbe dagli attuali 42 a 46 euro, l’uso del cellulare alla guida da 165 a 181 euro, medesimo importo previsto per il superamento dei limiti di velocità tra i 10 e i 40 km/h.

Non è questo il luogo per discutere della “passionaccia” dei nostri amministratori per gli autovelox.  Basti dire che siamo di gran lunga il primo Paese in Europa per numero di apparecchiature di rilevazione automatica della velocità.

Secondo una ricerca di Coyote, a fine 2021 in Italia  c’ erano 14.297 i dispositivi attivi ( 11.426 autovelox, 304 sistemi Tutor, e 2.567 telecamere semaforiche).

Un numero gigantesco se confrontato con i 4.014 dispositivi del Regno Unito, i 3.813 della Germania, e i 2.406 della Francia.

A quanto è dato sapere non è che la sicurezza stradale in Italia sia migliore rispetto agli altri Stati, e ciò conferma l’idea di molti che gli autovelox servano più che altro a fare cassa, per rimpinguare i bilanci dei Comuni.

Alla fine di questo ragionamento io credo che in questa fase di difficoltà economiche, con le bollette di luce e gas che nel migliore dei casi sono raddoppiate nel giro di due mesi, e a volte anche quadruplicate, con un’ inflazione alle stelle,  con il costo di alimenti e materie prime notevolmente aumentato per cui arrivare a fine mese è sempre più duro per le famiglie medie, in cui molte imprese non riescono più a far quadrare i conti e minacciano la chiusura, lo Stato non può fare finta di niente e trincerarsi di fronte ad automatismi fissati per legge in altri momenti meno tragici.

Perché per il cittadino non è facile capire il motivo per cui le multe debbano adeguarsi all’inflazione, ma non il proprio stipendio o la propria pensione.

Quindi cari Meloni, Letta, Salvini, Conte, Calenda, Berlusconi, prima del 25 settembre prendete tutti l’impegno di bloccare questi aumenti automatici delle  sanzioni stradali.  Anche perché abbiamo visto che, alla fine della fiera, si finisce sempre con il chiedere un condono.

Non chiedo di cancellarli, ma di sospenderli, in attesa che la crisi allenti la sua morsa.

L’inflazione è già la più iniqua delle tasse, perché occulta, ma almeno lo Stato non ci marci!

Umberto Baldo

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
UNICHIMICA

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