27 Ottobre 2022 - 10.11

PILLOLA DI ECONOMIA – A chi interessa girare con 10.000 euro contanti in tasca?

di Umberto Baldo

Di fronte alle prudenti indicazioni programmatiche di Giorgia Meloni, che in estrema sintesi si potrebbero riassumere in un “ragà, nun c’è trippa pe gatti”, il Dipartimento Economia della Lega, che io scherzosamente amo chiamare Pontida School of Economics, sembra aver accantonato, almeno per il momento, le costose  promesse elettorali, ed ha ripiegato su un progetto di legge, primo firmatario Alberto Bagnai. 

Di cosa si tratta?

Di alzare il tetto dell’uso del denaro contante dagli attuali 2mila a 10mila euro.

Quello del limite all’uso del contante si è trasformato nel tempo in un tormentone, in una storia infinita, quasi in una farsa, i cui ultimi passaggi  prevedevano che la soglia scendesse a 1.000 euro dal 1° gennaio 2022, ma che ritornò invece a 2.000 euro per effetto di un emendamento approvato al decreto Milleproroghe. 

Il predetto limite a 1.000 euro, a legislazione invariata, scatterebbe quindi dal 1° gennaio 2023.

Anche se, alla luce della citata proposta di legge, sostenuta da tutto il Centrodestra, ai 1.000 euro non sia arriverà mai; anzi si dovrebbe “ascendere” a 10.000. 

Inutile dire che sul tema si è acceso un  vivace dibattito a suon di dichiarazioni.

Salvini, da sempre contrario al “tetto” ha detto che si tratta di “proposta di buonsenso della Lega, in linea col programma del centrodestra e con altri paesi europei: meno burocrazia, più libertà”

Immediata la replica del senatore Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo del Pd, che anche lui su Facebook ha commentato:  “In una fase in cui le mafie cercano di infiltrarsi nell’economia legale investendo i soldi di provenienza illecita e criminale, si fa loro un regalo consentendo di movimentare cifre ingenti senza alcun controllo”.

E Carlo Calenda, leader di Azione, parlando con i cronisti al Senato, ha commentato la proposta definendola una “strategia demenziale  per aumentare l’evasione”.

Ovviamente ognuno di voi è libero di pensarla come vuole su questa problematica, che è comunque sempre stata divisiva per la politica italiana.

Già dalle dichiarazioni sopra riportate balzano agli occhi due “visioni nettamente contrapposte.

Da un lato si parla di “meno burocrazia e più libertà”, dall’altro di “cedimento all’evasione fiscale ed alle mafie”.

Francamente non è facile individuare chi abbia ragione, anche perché si sa che spesso “la verità sta nel mezzo”.

Io partirei con un paio di domande: 

Quanti di voi sono abituati a portare in tasca 10.000 euro contanti?  

E a chi serve movimentare grosse somme di contanti?

Mi sembra di sentire gli accidenti di coloro che, con questi chiari di luna, 10.000 euro se li sognano.

Personalmente, pur essendo un convinto utilizzatore di bancomat e carte di credito, nonché di bonifici elettronici, non sono mai stato culturalmente favorevole alla totale abolizione dell’uso del contante, perché ritengo che il poter spendere qualche soldo senza essere “tracciato”, faccia comunque parte della privacy e della libertà di un individuo.

Ma parlare di “meno burocrazia” come fa Salvini mi sembra abbia poco senso, perché caso mai è vero il contrario, in quanto la moneta elettronica è sicuramente più pratica e meno “burocratica”, qualsiasi cosa si intenda con questo termine.  

C’è un unico argomento che ritengo insuperabile, vale a dire che è indubbio che il contante favorisca mafie, criminalità e corruzione, tanto è vero che il suo utilizzo è da sempre uno degli indicatori per l’attività di contrasto al riciclaggio.

Non è invece del tutto dimostrata una stretta correlazione fra limitazioni all’uso del contante ed evasione fiscale, perché è vero che ci sono Paesi   senza soglie con evasione bassa (che poi ciò sia valido anche in un Paese di cronici contribuenti infedeli come il nostro è tutto da verificare però).

La  mia impressione è che,  come ribadito dalla premier Meloni nelle sua replica al Senato, il Governo metterà mano alla soglia massima del contante, magari anche per dare un sia pur piccolo segnale di cambiamento in senso “liberista”.

Se sarà di 10.000 euro come proposto dalla Lega non lo so.  

Ma è probabile che la Pontida School of Economics abbia pensato, come si fa spesso in questi casi; noi intanto imponiamo il tema alla Meloni, e spariamo alto; tanto per accettare una mediazione al ribasso c’è sempre tempo.

Alla fine del ragionamento resta inevasa la domanda: a chi interessa poter girare con 10.000 euro contanti in tasca?

A voi l’ardua sentenza!

Umberto Baldo 

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
UNICHIMICA

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