PASSAGGIO A NORD Rocchette-Asiago: la storia della ferrovia che avvicinò l’Altopiano alla pianura
Aeroplano, treno, autobus,
automobile, motocicletta: al giorno d’oggi la velocità dei trasporti ha
accorciato ogni distanza. C’era un tempo però, non molto lontano, in cui la
città e la montagna erano molto distanti. Non solo per usi e costumi, quanto
perché le strade che ora noi conosciamo non erano state ancora costruite, né i
più comodi mezzi di trasporto inventati. Sino alla metà del 1800, per esempio,
l’Altopiano dei Sette Comuni era collegato alla pianura vicentina solo da
alcune mulattiere percorribili a piedi, a cavallo o a dorso d’asino. È il caso della
strada che, prima che il Costo fosse realizzato, scendeva nella Val d’Astico
fino a Cogollo del Cengio da Treschè Conca; oppure della gradinata della Calà
del Sasso, che tuttora porta da Sasso di Asiago a Valstagna. Esistevano poi
altri collegamenti con il versante est che univano Enego alla Valsugana: la Piovega
di sopra e la Piovega di sotto. Senza dimenticare, a ovest, la mulattiera che
partiva da San Pietro Valdastico per raggiungere Castelletto di Rotzo. Tutte
strade scomode, sdrucciolevoli e pericolose che venivano percorse
principalmente per trasportare i beni di prima necessità e altre merci in alta
quota, più che per piacere. Solo nel 1854 venne finalmente realizzata la strada
carrozzabile del Costo, ma anche coloro che sceglievano di recarsi
sull’Altopiano a bordo di una diligenza per un soggiorno di cura, dovevano
affrontare un viaggio di circa sei ore da Thiene fino al centro di Asiago.
Passarono gli anni e si iniziò quindi a pensare a qualcosa che potesse
avvicinare la montagna alla pianura: fu così che l’industriale laniero e
politico scledense Alessandro Rossi si adoperò per dare vita ad una ferrovia
che collegasse Piovene Rocchette ad Asiago, così da permettere la crescita del
territorio dei Sette Comuni e favorire gli scambi commerciali e culturali tra
l’Altopiano e il resto del Veneto.
La Vaca mora: più di
cinquant’anni di attività per collegare l’Altopiano alla pianura
La
ferrovia Rocchette-Asiago fu inaugurata il 10 febbraio del 1910. La “Vaca
mora”, così venne soprannominato il glorioso trenino dagli altopianesi, cominciò
così il suo viaggio quotidiano, preceduta nei mesi invernali da una locomotiva
per liberare i binari dalla neve e dal ghiaccio. La tratta ferroviaria era
lunga più di ventuno chilometri e poteva contare ben sette stazioni: Rocchette,
Cogollo, Campiello, Treschè Conca, Cesuna, Canove e Asiago. Il treno, che
viaggiava a soli dieci chilometri all’ora, contribuì notevolmente allo sviluppo
delle attività sociali ed economiche dell’Altopiano, prima con il trasporto dei
passeggeri e poi, a partire dal novembre dello stesso anno, con quello delle
merci. Il trenino vide l’Altopiano sconvolto dagli eventi bellici e poi
ricostruito, così come la nascita del moderno turismo per poi effettuare la sua
ultima corsa nel giugno del 1958 dopo quasi cinquant’anni di attività.
La strada del vecchio trenino,
un itinerario ciclopedonale per tutta la famiglia
Oggi
una parte del percorso del vecchio trenino è diventata un itinerario ciclopedonale
della lunghezza complessiva di circa dodici chilometri che parte da Asiago e
giunge a Treschè Conca, in località Campiello. Lungo l’itinerario che segue gli
antichi binari è possibile incontrare le stazioni, i caselli ferroviari e due
gallerie lunghe rispettivamente 384 e 186 metri.