26 Gennaio 2018 - 16.33

Operazione ‘Osei’, dal Veneto in Calabria per caccia illegale

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Il nome dell’operazione è eloquente: “Osei 2”. I militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e del Gruppo Carabinieri Forestale di Cosenza oltre alle Stazioni di Corigliano, Rossano ed Acri sotto il coordinamento dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, hanno sequestrato 3125 capi di avifauna, 28 fucili e 600 cartucce ed hanno denunciato 4 persone per caccia illegale.
I quattro sono accusati di detenzione e commercializzazione di avifauna, cacciata in Calabria e spedita al Nord utilizzando le normali linee d’autobus. Secondo gli inquirenti un’organizzazione formata da calabresi di Corigliano e Rossano gestiva attività di caccia riconducibile al turismo venatorio. Una sorta di ‘parco a tema’ nel quale arrivavano cacciatori provenienti in gran parte dalle province di Vicenza, Padova, Brescia e Bergamo. L’organizzazione era impeccabile, con vitto, alloggio, fucili e munizioni per poter effettuare la caccia a specie di avifauna protetta.
I cacciatori venivano accompagnati dai gestori del business che poi conservavano i capi abbattuti e provvedevano a spedirli con normali pacchi il cui contenuto non era noto ai dipendenti delle società di autolinee usate per il trasporto.
I quattro uomini, dopo una lunga attività di indagine e pedinamento, sono stati bloccati in un piazzale di Corigliano mentre erano impegnati a caricare su un autobus la merce.

I forestali hanno sequestrato quattro scatoloni con 2.795 capi di avifauna per la maggior parte protetta (fringuelli, verdoni, cardellini, fanelli, verzellini, zigoli e peppole oltre a beccacce, beccaccini, alzavole, storni, allodole, pettirossi, capinere, merli, ghiandaie, cinciallegre minori e cinciallegre maggiori), suddivisi in pacchetti più piccoli e selezionati per specie, altri 330 capi sono stati rinvenuti all’interno di un magazzino di uno degli indagati insieme ad altro munizionamento incustodito oltre a 28 fucili di vario calibro che erano le armi messe a disposizione per i cacciatori che arrivavano dal nord Italia.

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