2 Novembre 2021 - 16.40

Nella lite tra fratelli spuntano due bombe da mortaio: nei guai padre e figlio. Artificieri per disinnescarle

Sabato sera i Carabinieri sono intervenuti per una lite tra un uomo e suo fratello, abitanti a Sarcedo. L’equipaggio della radiomobile, arrivato in via Barcon, si è trovato colui che aveva richiesto l’intervento, Josè Milano e il fratello Silvano, tra i quali non corre buon sangue da diverso tempo. I militari quindi hanno cercato di smorzare la lite quando ad un certo punto, uno dei testimoni presenti ha detto ai carabinieri che Josè deteneva nel vicino capannone di proprietà due bombe. A quel punto i militari, dopo aver chiesto il rinforzo dell’altra pattuglia di Breganze, hanno fatto scattare una perquisizione alla ricerca di armi. Sono stati quindi rinvenuti, dentro una grossa botola presente nel capannone, due ordigni bellici da mortaio di grandi dimensioni e precisamente: quello più grosso calibro 210 mm della lunghezza di 70 centimetri mentre l’altro, lungo 60, calibro 120, entrambi potenzialmente pericolosi e risalenti alle due guerre mondiali. Immediatamente è scattata la messa in sicurezza di tutta la zona residenziale ponendo sotto sequestro l’intero capannone.  Dalle prime indagini è emerso che quegli ordigni pare che siano stati lì accantonati quarant’anni prima, quando l’immobile era già di proprietà dell’87enne Vasco Milan, ora usufruttuario dell’immobile e padre dei due contendenti. A quel punto ai militari non è rimasto che procedere all’arresto dell’anziano e del figlio Josè, i quali dovranno rispondere di detenzione illegale di munizionamento da guerra. I due sono rimasti agli arresti domiciliari presso le proprie abitazioni fino a questa mattina. Poche ore fa si è tenuta l’udienza in cui il giudice del tribunale ha convalidato l’arresto gli stessi rimettendoli in libertà. Nel frattempo gli ordigni bellici e l’immobile sequestrato resteranno a disposizione dell’Autorità Giudiziaria fino al termine delle indagini, mentre ai Carabinieri della Compagnia di Thiene, rimane il compito di vigilare in attesa dell’intervento degli artificieri del Reggimento Guastatori Paracadutisti “Folgore” di stanza a Legnago (Vr) che, generalmente, vengono interessati in questi casi, per accertare la pericolosità e la successiva messa in sicurezza dei due proiettili di artiglieria.

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