20 Febbraio 2022 - 10.52

Multe ai no vax, si rischia il ridicolo

Ma voi pensate che gli over 50 che non si sono vaccinati abbiano già ricevuto l’invito a pagare i 100 euro di multa, previsti dalla norma con cui il Governo ha stabilito l’obbligo vaccinale a partire dal 1° febbraio?
Se lo pensate vuol dire che siete predisposti, e non è un male in sé intendiamoci, a credere nelle favole.
Quando definisco il nostro Paese la Repubblica di Pulcinella, credetemi lo faccio a malincuore, perchè amo l’Italia, e soffro quando penso che se ci fosse un po’ di onestà collettiva e senso dello Stato, potremmo essere fra i Paesi migliori al mondo per viverci.
E invece, complice una politica arruffona ed impreparata, ed una burocrazia complessivamente inefficiente, qualunque norma trova incredibili difficoltà nella sua applicazione.
E a questa regola non è sfuggita nemmeno la sanzione per i No Vax, che aveva il chiaro scopo di indurli a sottoporsi alla “fatale puntura”.
Invece dall’Agenzia delle Entrate, incaricata dell’applicazione di queste sanzioni, non è partito ancora nulla.
E sia chiaro non per colpa di lentezze dell’Agenzia, ma semplicemente perchè non saprebbe a chi scrivere, visto che gli elenchi dei cittadini da multare non glieli ha forniti nessuno.
L’Agenzia infatti è solo l’ultimo anello della catena, e il processo si è inceppato ben prima.
Tanto per capirci, tutto dovrebbe partire dalla Tessera Sanitaria che ognuno di noi ha in tasca, e sulla quale vengono registrate le vaccinazioni cui ci sottoponiamo.
La Sogei, la società informatica pubblica che gestisce le tessere sanitarie, doveva procedere ad incrociare i dati vaccinali con i codici fiscali dei cittadini, e successivamente inviare al ministero della Salute l’elenco degli over 50 che non risultano in regola con le vaccinazioni.
Dal Ministero l’elenco doveva poi essere girato all’Agenzia delle Entrate per l’applicazione delle multe.
Un processo tutto sommato facilissimo da gestire, un semplice incrocio di dati che un qualsiasi programmatore (non serve un hacker eh!) è in grado di sviluppare in breve tempo.
Senonchè nessuno ha tenuto conto che in questo Paese ormai non si muove foglia senza il parere preventivo di un soggetto che assomiglia sempre più al Demiurgo di Platone, il Garante della Privacy.
Che, analogamente alle Soprintendenze ai beni culturali, è ormai in grado di bloccare quasi tutto.
A questo punto viene da chiedersi: ma se ormai è chiaro a tutti che nella Repubblica di Pulcinella nulla si muove senza il parere preventivo del Garante, possibile che a Palazzo Chigi, prima di approvare la norma che prevede le sanzioni per i No Vax, non sia venuto in mente a nessuno di alzare il telefono per chiedere agli uffici del Garante: Ragazzi che ne pensate, possiamo procedere?
Tanto per evitare di fare figure di m….., emanando norme che assumono il valore delle mitiche “grida manzoniane”, contribuendo così a intaccare sempre più l’immagine, peraltro già piuttosto compromessa, dello Stato.
Ne consegue che, al momento, Ministero, Sogei e Garante della Privacy sono ancora attorno ad un tavolo per capire se siano legittimi questi passaggi fra Enti di “dati sensibili”.
Per inciso, questi passaggi avverrebbero all’interno della Pubblica Amministrazione, per cui a mio modesto avviso non vedo tutti questi rischi di violare la privacy del cittadino.
Ma cosa volete, così girano le cose nel Belpaese, ed è questo che purtroppo ci distingue in negativo rispetto agli altri Paesi “civili”.
Tornando alle multe che giacciono ancora nell’iperuranio della nostra burocrazia, ammesso che il Garante dia il via libera, non è che l’iter burocratico sarebbe finito.
Volete scherzare? Ma dove credete di essere?
Se e quando l’Agenzia delle Entrate dovesse ricevere i nomi dei No Vax, dovrebbe procedere con l’avvertimento, perchè il cittadino potrebbe infatti non essersi vaccinato perché in possesso di un’esenzione, o perché guarito da meno di sei mesi, circostanze che lo metterebbero al riparo dalla multa.
Di conseguenza, il cittadino over 50 non vaccinato che dovesse ricevere l’avvertimento, avrebbe tempo dieci giorni per documentare alla Asl di riferimento eventuali giustificazioni. Altri dieci giorni sarebbero necessari alla Asl per accertare la veridicità di quanto dichiarato del cittadino, per comunicare alla fine al ministero della Salute l’elenco con i nomi dei “recalcitranti al vaccino”.
E finalmente questi nomi verrebbero trasmessi dal Ministero all’Agenzia delle Entrate per l’applicazione della sanzione.
Vi sembra un po’ macchinoso?
Ma andiamo, state a guardare il pelo sull’uovo?
Perchè non è mica finita qua!
Perchè per la notifica della sanzione è previsto un termine di 180 giorni, più i tempi di un eventuale ricorso.
Bene che vada a questo punto saremmo già al prossimo inverno, quando si spera che l’obbligo vaccinale sia ormai un ricordo.
Non era meglio per il Governo far finta di niente?
Tipo accontentarsi delle limitazioni imposte con il super green pass, evitando questa presa in giro?
Io penso di sì, perchè è inutile cercare di far finta di essere un paese avanzato se si ha a disposizione una burocrazia da terzo mondo, ammesso che il terzo mondo esista ancora.
Però di una cosa sono certo.
Se i No Vax immaginano di sottrarsi al pagamento dei 100 euro, commettono un grave errore.
Perchè il nostro Stato è implacabile quando deve incassare, e quindi stiano allertati; magari fa qualche anno l’ingiunzione arriverà, eccome se arriverà.
Nella Repubblica di Pulcinella due sono le cose certe: le tasse (in questo caso le sanzioni) per chi le paga, e la morte.
Umberto Baldo

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
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