17 Aprile 2023 - 8.37

L’Orsa Jj4 fra Animalisti, Presidente Fugatti e Tar (ovvero carte e ricorsi..)

Qualche giorno fa, commentando la vicenda della morte del runner Andrea Papi a seguito dell’attacco di un orso (vedi Tviweb  “L’orso ed il runner -Non esistono soluzioni facili a problemi complessi”, del’11 aprile) chiudevo il pezzo con queste parole: “Nel frattempo prepariamoci al solito “balletto” davanti alla Magistratura, che sicuramente verrà chiamata ad esprimersi fra la famiglia di Papi intenzionata a denunciare le Istituzioni per la morte del giovane, e le Associazioni ambientaliste pronte a ricorrere contro l’abbattimento dell’orso. D’altronde questo è uno dei tanti mali della nostra Italia.  Perché a parte la nostra innata e genetica propensione per le carte bollate, è evidente che quando la politica non decide, perché non può o non vuole, inevitabilmente ai cittadini non resta che la via giudiziaria”.

Così è stato, e non occorreva certo avere poteri divinatori per prevedere che la vicenda sarebbe arrivata a stretto giro di posta (meglio di ricorso) sulle scrivanie dei giudici del Tar di Trento, e da ultimo anche su quelle della Procura della Repubblica su iniziativa del Codacons, che per non sbagliare chiede di indagare non solo sulle Istituzioni coinvolte, ma anche sulle Associazioni ambientaliste.

E per non farci mancare proprio niente il Partito Animalista Europeo avrebbe querelato il Presidente Fugatti per “istigazione a delinquere” e “tentato delitto” (di questo passo mi chiedo se quest’estate potrò uccidere qualche zanzara senza essere segnalato come assassino).

In realtà in questa vicenda non si può proprio accusare di inerzia la politica, nella figura del Presidente della Provincia Autonoma di Trento: in quanto l’ordinanza di abbattimento dell’animale è stata firmata subito dopo la morte di Papi, senza  tentennamenti.

Caso mai qualche dubbio deriva da un ordinamento che limita i poteri di Sindaci e Presidenti eletti dai cittadini, poteri attribuiti loro dalle leggi dello Stato, per trasferire le decisioni “vere” alla giustizia amministrativa, ormai chiamata a pronunciarsi un po’ su tutto.

Ma questo è un altro discorso, che investe l’ordinamento del nostro Stato, e non è certamente questo il luogo per affrontarlo.

Ho già espresso nel pezzo sopra citato la mia idea secondo cui, a suo tempo, i politici della zona hanno sbagliato, o comunque agito con leggerezza, ad accettare e promuovere il progetto di reintroduzione dell’orso in una zona antropizzata e a forte vocazione turistica qual’ è appunto la Provincia di Trento; per cui non c’è dubbio che in una ipotetica spartizione delle colpe non possono essere considerati esenti.  E gli orsi non hanno certo chiesto loro (in carta bollata) di essere trasferiti nei boschi trentini!

Ma è altrettanto vero che faccio fatica a comprendere l’atteggiamento di tipo “talebanico” dei cosiddetti animalisti, secondo cui, parrebbe di capire, il problema non starebbe nell’aggressività di qualche orso, ma nella mancata educazione dei cittadini alla convivenza con i plantigradi (sic!).

Al riguardo mi sono preso la briga di andare a cercare in Rete le indicazioni che il cittadino dovrebbe seguire in caso si trovasse ad incrociare un orso.

Ve le riporto:

“Sdraiati a terra, intreccia le dita delle mani dietro il collo e con le braccia proteggi il capo, cerca di rimanere immobile finché l’orso termina l’attacco e si allontana. Non fuggire, non gridare e non tentare di colpirlo. Se indossi uno zaino potrebbe essere utile per proteggerti.

Se vi doveste imbattere improvvisamente in un orso a distanza ridotta, mantenete la calma e non urlate, ma parlate per farvi riconoscere. Se l’orso rimane fermo, allontanatevi con calma, indietreggiando o muovendovi lateralmente. Se l’orso dovesse seguirvi, fermatevi e mantenete la vostra posizione. Non lanciate contro l’animale pietre e bastoni, non scappate di corsa e non arrampicatevi sugli alberi.

È molto improbabile che l’orso vi attacchi, ma se nonostante tutto dovesse farlo, rimanete immobili: con grande probabilità l’orso si fermerà vicino a voi senza alcun contatto fisico. Se l’attacco dovesse arrivare al contatto, distendetevi a terra a faccia in giù, coprendovi il collo con le mani. Rialzatevi solo quando l’orso non sarà più nei paraggi e segnalate l’accaduto al Parco ed ai Carabinieri-Forestali”.

Ho provato ad immaginare quale potrebbe essere la reazione di una persona qualsiasi, come me e voi, nel caso si dovesse trovare di fronte un animale di 350/400 chili, in grado di correre fino a 50 km all’ora, qualora lo stesso manifestasse un atteggiamento “non amichevole”.

Credete che in quei momenti vi verrebbero in mente le prescrizioni lette in un cartello o in un depliant?   Che sareste pronti a sdraiarvi a terra intrecciando le dita delle mani dietro il collo, rimanendo immobili in attesa che l’orso decida se è il caso di sbranarvi o di allontanarsi?

Suvvia ragazzi, siamo seri!

Una persona normale, fra quegli 11 milioni che frequentano d’estate il Trentino per passeggiare nella natura, magari accompagnati dal loro cane o dai loro bambini, se si dovessero trovare di fronte un orso, la prima cosa che farebbero sarebbe quella di scappare per cercare di evitare il peggio.

E trovo addirittura ridicolo il consiglio di camminare sbattendo sassi in una lattina, o facendo in ogni caso rumori, perché ciò trasformerebbe la pace dei boschi in un carnevale di Rio, e i turisti in una specie di “monatti” fuori tempo.  

Non vorrei essere ascritto fra i cultori del relativismo etico, ma poiché sono da sempre convinto che tutte le ideologie spinte alle estreme conseguenze portano al “sonno della ragione”, credo sia inutile e controproducente che gli animalisti vendano la  sospensiva del Tar  come una loro vittoria al grido “sempre dalla parte dell’orso”, anche perché nella loro galassia le posizioni sono piuttosto variegate.  Tanto per fare un esempio, l’offerta dei responsabili dello Zoosafari di Fasano, in Puglia, di accogliere l’orsa, fa storcere il naso alla Lav, che sostiene: “ No a zoo e a prigioni, Jj4 ha bisogno di un santuario sicuro, con spazi che in Italia non ci sono”.

Quindi secondo questa visione Jj4 dovrebbe essere trasferita nell’Europa dell’Est (dove peraltro applicano da sempre gli abbattimenti selettivi), o in Medio Oriente, o in Alaska, o in Siberia?  E a spese di chi?

Avrete già capito che nutro qualche perplessità su come funziona la Giustizia Amministrativa nel nostro paese, ma cosa volete, anche i giudici dei Tar sono uomini e “tengono famiglia”, e quindi capisco se alle volte prendono decisioni che sembrano ispirate anche dalla volontà di non esacerbare troppo gli animi delle parti in causa.

Nella caso di specie sono state riportate dalla stampa queste  argomentazioni: “Il Tar riconosce che il provvedimento contingibile e urgente ha una legittima ragion d’essere, in base alla eclatanza e l’estrema gravità del fatto ivi considerato… in termini di serio pericolo per la sicurezza e l’incolumità degli abitanti e dei frequentatori in genere delle aree prossime al Monte Peller. Di conseguenza è rilevato che non può essere frustrata la preminente esigenza di tutela dell’incolumità pubblica”.

Parrebbe quindi di capire che appaiono allo stato sussistere tutti i presupposti per la legittima emanazione dell’ordinanza (di abbattimento),  e quindi gli “urrah” degli animalisti non avrebbero senso, ma….

Ma qui viene il bello. 

In pieno stile Azzeccagarbugli il giudice argomenta, che poiché, la stessa Provincia aveva chiesto “l’emissione da parte dell’Ispra di un parere favorevole alla misura dell’abbattimento… con ciò autolimitando la propria sfera di discrezionalità amministrativa”, ecco che, pilatescamente, il Tar ha deciso che tanto vale vedere prima le carte, e di attendere “l’acquisizione agli atti del fascicolo processuale da parte della Provincia autonoma di Trento, di una documentata relazione sui fatti per cui è causa”.

Quindi carte, carte, carte, sempre carte!  Nel Belpaese non bastano mai! E nel caso dell’orsa Jj4 è dal 2020 che “girano carte”!

Allo stato dell’arte quindi l’orsa Jj4, se catturata (cosa peraltro non facile, e rischiosa per gli operatori), dovrà essere reclusa in attesa del parere dell’Ispra circa la sua “soppressione” o un “possibile trasferimento”.

Questo almeno fino al prossimo 11 maggio, quando la Camera di Consiglio del Tar si riunirà e, si spera, deciderà una volta per tutte.

Nel frattempo se avete voglia di camminare nei boschi o di fare una corsetta,  mi sembrerebbe prudente evitare la zona in cui si aggira Jj4.

Sarà anche “improbabile” che vi attacchi, come dicono le istruzioni comportamentali,  ma forse val la pena di evitare di verificare se rispondono al vero.

Umberto Baldo

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
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