24 Luglio 2023 - 9.26

L’era dei naturopati da social

di Alessandro Cammarano

L’uomo, da sempre, ha bisogno di credere in qualcosa che lo faccia stare bene e che ne giustifichi le azioni: no, non stiamo parlando della religione o della filosofia, ci mancherebbe altro.

Più semplicemente vorremmo concentrare l’attenzione del lettore sulle discipline cosiddette “alternative” alla medicina tradizionale che, seppur nate in un passato neppure troppo prossimo, solo negli ultimi anni si sono guadagnate non solo gli onori della cronaca ma anche e soprattutto la fiducia di più di qualcuno.

Tra queste quella che da qualche tempo va per la maggiore è senza dubbio alcuno la Naturopatia – che rientra nell’ambito dell’universo olistico – la quale sostiene che sia preferibile prevenire la malattia mantenendo o ripristinando il presunto “equilibrio energetico” della persona.

La malattia è, nell’ottica naturopatica, conseguenza di uno “squilibrio energetico”; la correzione di tale sbilanciamento determinerebbe, a detta dei sostenitori di tale approccio, la scomparsa dei sintomi. Il termine “energia” è usato in senso pseudoscientifico e vicino al suo impiego in pranoterapia.

Un po’ “aiutati che il ciel t’aiuta”, se vogliamo ridurre il discorso in soldoni.

C’è di vero che, pur non riconosciuta in Italia – al contrario di paesi come l’Olanda, il Belgio, la Germania e il Portogallo, per citarne alcuni dove l’esercizio della Naturopatia è consentito per legge o per consuetudine accertata – la disciplina ha un suo fondamento e anche chi scrive qualche beneficio da essa lo ha tratto.

Il naturopata serio, comunque, non si sostituisce al medico e nel caso ravvisi patologie di una certa serietà indirizza immediatamente il paziente ad un clinico.

Purtroppo, come in quasi tutte le discipline, il Dottor Dulcamara –il dispensatore di cure miracolose dell’“Elisir d’amore” di Donizetti – è dietro l’angolo, pronto a largire consigli e rimedi che fanno più leva sulla credulità popolare che non su solide basi scientifiche o, peggio ancora, su fondamenti deontologici.

A fare un giro sui social media – e in particolare su TikTok – c’è da farsi una cultura, se di cultura si può parlare, tra improvvisati, fai-da-te e cialtronazzi tutti a proporre rimedi fantastici.

A questo punto scatta, immancabile, il politicamente scorretto, ovvero la linea guida essenziale a dare un po’ di leggerezza tra una granita e una bibita fresca.

Cambio i nomi, ma solo un po’, onde evitare di trovarmi l’auto con le gomme tagliate.

Una gentile signora il cui account si chiama Pranaenaturopatia – sempre meglio mischiare le discipline, non si sa mai – ci illumina sull’assunzione dei Fiori di Bach e sui loro effetti miracolosi dati dall’”energia” che i fiori rilascerebbero nell’acqua.

Pacatissima espone tutti i benefici ma omette naturalmente di raccontare che l’unico effetto scientificamente provato rispetto ai fiori in soluzione alcolica e quello placebo, ovvero siccome chi li assume è convinto che starà meglio allora starà effettivamente meglio, ma c’entra la psiche non il nasturzio.

Poi c’è il naturopata Palissandro, che vende bidoni di N-Acetilcisteina, presentato come potente antiossidante: l’amminoacido in questione è tuttavia un mucolitico fluidificante e quindi magari l’ossidazione delle cellule proseguirà immutata ma in compenso si scatarrerà come una masnada di vecchi tabaccosi.

La dottoressa Aprili ci racconta invece che nel 99% dei casi di pancia gonfia e “flautolenza” – che si distingue dalla comune flatulenza per la modulazione soavemente armonica dei peti – è causata da parassiti intestinali che i suoi miracolosi prodotti scacciano per sempre.

La stessa ci dice anche quanta linfa di betulla dobbiamo assumere per drenare i liquidi in eccesso nel corpo, senza specificare che al terzo litro spuntano due meravigliosi palchi di corna e ci si trasforma in una renna della Lapponia.

Su Instagram invece c’e Jaila che fa consulenze online e ti spedisce comodamente a casa il tuo percorso naturopatico. Ah, lei è pure iridologa, tanto per non farci mancare nulla.

Edera invece magnifica i poteri dell’acido folico altrimenti detto Vitamina B9.

L’integrazione di questa vitamina è consigliata dai medici durante la gravidanza o in caso di carenza data da patologie come il diabete mellito o la celiachia. Stop.

L’eccesso invece provoca seri danni come tremori diffusi e insufficienza renale; ergo il dosaggio, in caso di bisogno, lo deve determinare un medico, non una su Instagram.

In ogni caso adesso vi lascio perché vado a farmi sbloccare un Chakra.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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