18 Dicembre 2023 - 9.53

La “regola dei quattro regali”, avviso ai bimbi viziati

Di Alessandro Cammarano

Natale è alle porte ed è tempo di acquisti più o meno selvaggi, alla faccia di un’inflazione in discesa sulla carta ma che di fatto continua ad erodere i salari degli italiani.

I primi beneficiari di Gesù Bambino o del ciccione barbuto vestito di rosso – a seconda di quel che si preferisce credere – sono senz’altro i più piccoli, i quali però negli anni sono diventati sempre più esigenti.

Lo so, non bisognerebbe fare ricorso alla solita tiritera del “ai miei tempi si era contenti con una bambola o con un trenino e qualche noce”, però in questo inno al passato qualche verità c’era anche perché la corsa al consumo era sicuramente molto meno sfrenata.

I bimbi di adesso vogliono tutto e lo vogliono subito: la pubblicità sui canali televisivi a loro dedicati martellano incessantemente con pubblicità di giochi sempre più tecnologici e costosi, facendo subdolamente intendere che “se non possiedi il Supertransformer o la bambola che rigurgita vomito vero allora non sei nessuno e i tuoi amichetti ti escluderanno”, il tutto a creare dei piccoli mostri bramosi di “divertimenti” che li interesseranno giusto il tempo di arrivare all’Epifania, quando altri doni arriveranno nella calza.

Per ovviare questa bulimia consumistica, che finisce poi per danneggiare il bimbo stesso il quale non ha ancora sviluppato il concetto di “acquisto” ed il valore non solo del denaro è stata messa a punto qualche anno fa nel Regno Unito la “Teoria dei quattro regali di Natale”, utile ad educare sia i piccoli, ma soprattutto i grandi.

Quanti regali di Natale bisogna fare? La riposta, secondo alcuni esperti, è quattro. Non cinque, né sei, né dodici. Quattro sarebbe il numero perfetto.

Questi quattro regali devono inoltre sottostare a una serie regole, condizioni e norme che determineranno la soddisfazione del bambino.

Le regole da seguire nella scelta dei regali di Natale

I regali di Natale devono avere obiettivi educativi. Vediamo il modello da seguire:

Un capo d’abbigliamento: vestiti, scarpe, accessori.

Un regalo che li spinga a leggere: libri, racconti, fumetti, giochi da tavola che usano le parole.

Qualcosa che desiderano: possiamo sbizzarrirci con uno dei prodotti commerciali che inondano gli schermi televisivi in questo periodo dell’anno, e che probabilmente i piccoli ci domanderanno.

Il quarto regalo dovrà essere qualcosa di cui hanno davvero bisogno.

La regola dei quattro regali di Natale cerca di dare un senso a questo rituale, affinché non diventi poco educativo.

Siamo troppo abituati all’immagine della marea di regali sotto l’albero che vengono scartati da bambini sorridenti.

Facendo tutti questi regali danneggiamo il bambino. Seguendo la regola dei quattro regali incoraggeremo valori e responsabilità nei nostri figli, preservando la magia del rituale.

Avere più regali non significa ricevere più amore: l’affetto è lo stesso, sia con quattro che con venti regali; si deve cercare di evitare gli eccessi.

Invece di fare decine di regali, regaliamo del tempo da trascorrere con noi, aiutandoli a fomentare la loro creatività e la loro immaginazione. In questo modo i bambini saranno in grado di giocare davvero con i giocattoli, di divertirsi dando versatilità e identità a tali oggetti. Non facevamo forse questo quando eravamo piccoli? Proprio così, e ricordiamo con grande affetto la nostra infanzia.

Possiamo rendere un bambino incredibilmente contento con una scatola di cartone che diventa una casetta, una grotta o una nave pirata, con un bastoncino che in un batter d’occhio si trasforma in una bacchetta magica, con delle noci che si trasformano in una barchetta.

Se priviamo i nostri figli di tutto questo, li renderemo vittime di una società consumistica. Troppi regali non solo sviliranno il senso di questa festività, ma penalizzeranno anche tutto il lavoro pedagogico che abbiamo fatto durante tutto l’anno.

Se invece seguiamo la regola dei quattro regali di Natale e favoriamo il loro divertimento con ciò che li circonda, i nostri figli si godranno molto di più i loro momenti di gioco e conserveranno nella loro memoria dei bei ricordi carichi di gioia su ognuna delle cose che possiedono.

A questo punto nasce un interrogativo: quanto disperata si è fatta la corsa a soddisfare anche il più piccolo desiderio espresso da figli e nipoti i quali sono diventati dei piccoli mostri come l’orrida Violetta Beauregard di “Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato” per aver pensato di elaborare questa regola? Davvero non si sanno più gestire i bambini?

I sensi di colpa di genitori molto spesso “assenti” non solo fisicamente sono una delle cause principali, perché tendono a compensare la lontananza emotiva – e la conseguente mancanza di educazione ai valori basilari – con una vicinanza tutta materiale.

Sempre più spesso si vedono cinquenni mettere le mani addosso – non in senso lato – ai genitori a seguito di un rifiuto ad acquistare l’ennesimo giocattolo che solleticherà l’attenzione del piccolo mostro ingordo al massimo per qualche ora.

I capricci rumorosi, spesso conditi da improperi e talvolta da vere e proprie minacce – la televisione “aiuta” moltissimo e in negativo, purtroppo – alle quali i genitori rispondono troppo spesso con un sorrisino imbarazzato.

Ma un bella sculacciata no? No, perché adesso pare sia diseducativo e lede la dignità del pargolo.

Balle!

Ci sono bambini che lo sganassone sembrano cercarselo pervicacemente, manca solo l’adulto disponibile.

Ovviamente la pedata nel sedere va limitata all’atto scorretto del piccolo e possibilmente non in pubblico; il resto lo deve fare il dialogo – da genitore a figlio e non tra “amici”, le gerarchie vanno rispettate – l’attenzione ai segnali, l’educazione deve essere impartita, l’attenzione agli altri insegnata.

Insomma servirebbero più Tata Matilda e meno genitori assenti.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
UNICHIMICA

Potrebbe interessarti anche:

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
CAPITALE CULTURA
UNICHIMICA