2 Maggio 2018 - 9.55

ISOLA VICENTINA – DOCUMENTARI D’AUTORE, LA SETTIMA ARTE SBARCA A “ISOLA VICENTINA IN DOC”

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Un progetto ambizioso, una sfida lanciata in nome della cultura cinematografica, che permetterà di portare ad Isola Vicentina produttori, attori e registi di documentari di caratura nazionale. La prima rassegna di documentari “ISOLA VICENTINA IN DOC” si svolgerà a Isola Vicentina, presso il Teatro Cinema Marconi il 4, 5 e 6 maggio, organizzata dell’associazione Culturale IsArt, con la collaborazione del Comune di Isola Vicentina e RaiCinema. L’evento prevede la proiezione di più di 15 documentari, di 2 work shop, 1 mostra dell’artista Francesco Nicolato. La rassegna è curata da Luca Dal Molin, organizzatore anche della Biennale del cortometraggio di Vicenza, ed è una raccolta di alcuni film documentari straordinari realizzati da autori diventati ormai famosi nel firmamento della settima arte: “Vogliamo portare questo tipo di narrazione nelle province, ai confini, in luoghi lontani e sconosciuti e far sognare il pubblico con nuovi immaginari, quelli stessi immaginari che trovano spesso ispirazione da quei luoghi dimenticati”. “Si tratta di una manifestazione cinematografica nuova per il territorio vicentino perché tratta il tema dei documentari d’autore”, dichiara il sindaco di Isola Vicentina, Francesco Gonzo. “La proposta di Luca dal Molin ha incontrato il nostro favore e per noi è una sfida ambiziosa che intendiamo rendere appuntamento. Verranno affrontate diverse tematiche, dal’attualità alla storia al cinema. Il fatto di essere a Isola Vicentina la rende ancora più particolare per il fatto che è organizzata in un piccolo comune della provincia. Una tre giorni intensa che vuole essere disposizione di tutto il territorio della provincia e soprattutto alle scuole, che sono invitate a partecipare nelle mattinate di venerdì e sabato cui seguirà un imperdibile workshop con Sandro Baldoni e Giulia Giapponesi. Voglio infine ringraziare gli sponsor dell’iniziativa –conclude Gonzo- perché hanno reso possibile questa iniziativa”. “E’ un’occasione unica per presentare 15 documentari di grandi registi italiani” aggiunge Luca Dal Molin. “Ringrazio il sindaco Gonzo per il suo coraggio che ha deciso di sposare questa iniziativa. Coraggio perché il cinema del documentario vive in questo periodo un momento di difficoltà legata alla distribuzione nelle sale cinematografiche e questa rassegna offre la possibilità di vederli. Vi è un’ampia scelta di tematiche e una programmazione legata alle scuole con tematiche come la resistenza la violenza di genere, il problema dell’integrazione degli immigrati. Le visioni pomeridiane spazieranno dai documentari sul cinema, con una proiezione su Stanley Kubrik, il terremoto delle Marche, l’arte e molto altro”. Legata alla rassegna vi sarà anche la mostra di pittura dell’artista Francesco Nicolato curata da Nicola Bertoldo, che arà inaugurata venerdì 4 maggio alle ore 18.30 in Villa Cerchiari.

Molti i nomi dei registi che parteciperanno a questa rassegna:
Antonio Augugliaro regista di “Io sto con la sposa” presentato al festival di Venezia nel 2014 racconta una straordinaria storia di sopravvivenza e disobbedienza civile messa in scena in un road movie che attraversa l’Europa.
Guido Catalano, poeta e performer presenta il film mockumentary di Alessandro Buonomo sulla vera storia di Guido Catalano: Sono Guido e non Guido.
Franco Maresco, ideatore insieme a Ciprì dello straordinario e rivoluzionario Cinico Tv, presenta Belluscone, un film di cinema espanso. Un prodotto caleidoscopico che indaga le radici siciliane dell’ascesa berlusconiana.
La regista Elisabetta Lodoli presenta Ma l’amore c’entra? Uno sguardo insolito sul tema della violenza. Tre uomini raccontano la violenza che hanno esercitato sulle loro compagne.  Una riflessione molto importante sull’educazione sentimentale in un momento storico dove il femminicidio è tristemente al centro delle cronache quotidiane.
Mario Balsamo ci trascina in una danza irresistibile in Mia madre è un’attrice. All’ interno di una relazione irrisolta e piena di conflitti, il regista va alla ricerca di un vecchio film dove recitò la madre ma che per motivi incomprensibili sua madre non ha mai voluto vedere.
Sagre e Balere è il film dove Alessandro Stevanon ci racconta la storia di Omar, la sua passione per la musica e il suo lungo tour in giro per l’Italia del nord nel suo ventesimo anno di carriera.  Un mondo marginale quello di Stevanon, dimenticato dei media e ignorato dall’industria discografica, apparentemente legato ad un tempo passato ma ancora vivo, e anzi, in continua metamorfosi ed evoluzione, con le sue regole e i suoi codici.
Il giovanissimo Davide Vigore racconta con Fuorigioco una storia di vittoria e dannazione tra le vie di Palermo. Maurizio Schillaci cugino del più celebre Totò, sta per fare il salto nell’olimpo dei giocatori di calcio, soldi lusso auto fino quando subisce un infortunio che lo porterà in caduta libera verso l’inferno della solitudine e dell’emarginazione.
Pietro Marcello ci porta tra i caruggi di Genova con una storia d’amore tra un malvivente accanito e una tossico dipendente transessuale.  La bocca del lupo è messa in scena con un verismo spiazzante che non lascia spazio a pietismi o sensazionalismi. I luoghi che attraversiamo sono archeologia di una memoria, desideri sconosciuti ricordi perduti di un mondo scomparso. Il regista rifiuta l’etichetta del cinema della realtà, la bocca del lupo è realtà che si fa cinema.
Sandro Baldoni racconta nella La botta grossa il terremoto del 30 ottobre 2016, con la scossa più forte registrata in Italia negli ultimi 40 anni. Partendo dalla sua casa distrutta e dal suo personale stato d’animo, Baldoni compie un viaggio “da dentro” l’esperienza del terremoto, per cogliere le paure profonde, i traumi, le ansie, le rabbie, le speranze delle persone colpite.
QUI di Daniele Gaglianone è la storia di 10 persone molto diverse tra loro ma unite dal rifiuto categorico per la TAV Torino Lione. Una storia di resistenza e lotta durata 25 anni fatta di centinaia di arresti, scontri violenti, barricate. Oggi il governo riconosce pienamente le ragioni del movimento Notav – Il Tav è fuori scala – ma questo non genera in val Susa il minimo senso di soddisfazione, bensì un vasto sentimento di rabbia. Anche perché la conclusione del papello governativo che prende atto dell’assenza di traffico sulla direttrice est – ovest, trascende nell’atto di fede: non serve, ma si fa lo stesso.
Con Libere Rossela Schillaci  costruisce un racconto straordinario sull’emancipazione femminile partendo dalla guerra partigiana fino ai decenni successivi alla guerra, facendo un lavoro capillare sull’archivio della resistenza e restituendoci una narrazione avvincente dove spicca la rilettura dell’origine del movimento femminista.
Un ex marine, un attivista politico italiano e una guardia del corpo svedese sono i tre protagonisti ventenni di OUR WAR. Il film realizzato da Benedetta Argentieri Bruno Chiaravallotti e Claudio Jampaglia e presentato fuori concorso al festival di Venezia nel 2016, ci restituisce uno spaccato del tutto insolito e poco indagato dai media, i foreign fighters che partono da tutto il mondo per andare a combattere l’autoproclamato strato islamico arruolandosi nelle unità di protezione popolare in Rojava, la regione controllata dai curdi nel nord della Siria.
L’arte viva di Julian Schnabel del partenopeo Pappi Corsicato è un film appena uscito nelle sale. Il regista ci fa entrare nella strabordante ed eclettica vita dell’artista, come in una danza trascinante, disegnando il ritratto di un outsider dell’arte. Le  riprese durate circa due anni e l’importante lavoro di ricerca negli archivi personali di Schnabel, le testimonianze di amici, familiari, attori e artisti, tra i quali Al Pacino, Mary Boone, Jeff Koons, Bono e Laurie Anderson raccolte da Corsicato danno vita a un ritratto affascinante e rivelatore di uno dei pittori più anticonformisti e irrequieti del panorama contemporaneo.

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