4 Febbraio 2022 - 8.46

I voli fantasma in Europa inquinano come 1,4 milioni di automobili

Si chiamano voli fantasma, ma incidono profondamente sulla crisi climatica. I cosiddetti “ghost flights” sono aerei che le compagnie aeree fanno viaggiare vuoti, o quasi, per conservare il diritto di decollare e atterrare in una determinata fascia oraria negli aeroporti in cui operano. Secondo Greenpeace inquinerebbero al pari di 1,4 milioni di automobili e sarebbero più di 100 mila solo in Europa. Una stima fatta a partire dai dati forniti da Lufthansa: la compagnia tedesca ha infatti affermato che durante i mesi invernali potrebbe essere costretta a fare volare circa 18 mila voli fantasma.

L’associazione ambientalista, per calcolare le emissioni inquinanti dei voli fantasma, ha considerato un Boeing 747-400 con circa 200 posti e una distanza di volo media di circa 900 km. Sebbene Lufthansa non abbia infatti specificato quali destinazioni e aerei vengano fatti decollare, considerando una stima di 20 tonnellate di emissioni di CO2 per collegamento, significa che solo i voli fantasma del gruppo tedesco causerebbero un danno climatico pari a 360.000 tonnellate di CO2. Le altre compagnie aeree non hanno comunicato i numeri di voli fantasma, ma in relazione alle loro quote di mercato – quella di Lufthansa in Europa è di circa il 17% – il numero totale di voli fantasma in Europa potrebbe essere leggermente superiore a 100 mila. Questo numero di voli provocherebbe danni al clima pari a 2,1 milioni di tonnellate di CO2, ovvero le emissioni annue di circa 1,4 milioni di auto diesel o benzina medie.

Perché questi voli continuano ad operare? Si tratta di una regola imposta dall’Unione Europea: secondo la legge europea se la compagnia aerea non effettua almeno l’80% dei collegamenti previsti, può perdere gli slot non utilizzati. A causa delle ripercussioni che la pandemia di Covid-19 ha avuto su tutti i voli, la Commissione europea aveva deciso di abbassare la soglia al 50%, mentre da marzo salirà nuovamente al 64%. Sebbene, secondo i dati raccolti da Aci Europe, il traffico passeggeri nel 2021 sia cresciuto del 37% rispetto al 2020, è ancora lontano dai livelli pre-pandemia (-59%).

«Siamo in una crisi climatica, e il settore dei trasporti ha le emissioni in più rapida crescita nell’UE – commenta Herwig Schuster, portavoce della campagna European Mobility For All di Greenpeace -. Voli fantasma inutili e inquinanti sono solo la punta dell’iceberg. Sarebbe irresponsabile da parte dell’UE non porre fine ai voli fantasma e vietare i voli a corto raggio laddove c’è un collegamento ferroviario ragionevole».

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
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