10 Luglio 2023 - 11.39

I vicentini acquistano più auto (+30% nei primi sei mesi del 2023)

Il primo semestre chiude con un + 30,11%, trainato anche dalla consegne di vetture vendute nel 2022. L’analisi del presidente dei concessionari vicentini aderenti a Confcommercio Vittorino Bisson
Continua il momento positivo del mercato dell’auto nel Vicentino. Nel periodo da gennaio a giugno 2023, infatti, le immatricolazioni di autovetture e fuoristrada nella nostra provincia hanno segnato un + 30,11% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, secondo i dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, elaborati da Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, associazione aderente a Confcommercio).
Il dato, che deriva dalle 11.040 vetture immatricolate nel primo semestre a Vicenza contro le 8.485 di gennaio-giugno 2022,  conferma un trend costantemente positivo nei mesi scorsi.
La crescita però, va detto, non è tutta determinata da una maggiore propensione dei vicentini a cambiare auto. Ci sono, in verità, più fattori che hanno inciso su questo balzo in avanti, come spiega Vittorino Bisson, presidente dell’Associazione provinciale Concessionari Ufficiali Autoveicoli di Confcommercio Vicenza: “Da un lato  nei mesi scorsi sono state finalmente consegnate molte auto ordinate nel 2022, in ritardo a causa delle difficoltà produttive; dall’altro le politiche di alcuni marchi hanno portato ad immatricolare vetture destinate al mercato “chilometri zero” e si tratta dunque di auto che di fatto non sono ancora state acquistate. È molto probabile – precisa il presidente Bisson – che l’incremento delle vendite effettivamente concretizzatesi nel 2023 sia più vicino al 10% nel confronto tra i due semestri”. In effetti, focalizzando l’analisi al solo mese di giugno, le vetture immatricolate sono state 1.689, con un + 12% su giugno 2022 (quando erano state 1.508). Che non è certo un dato da sottovalutare e dimostra comunque una buona propensione di spesa soprattutto da parte delle imprese, le quali, secondo il presidente dei concessionari vicentini aderenti a Confcommercio, stanno di fatto trainando il mercato, “sia con una buona propensione al rinnovo delle flotte di proprietà, sia attraverso il canale, in crescita, del noleggio a lungo termine”.
Più prudente il “privato”, per il quale però le occasioni non mancano. “Dopo il rallentamento dovuto ai noti problemi produttivi, ora le case automobilistiche stanno puntando a far ripartire anche questo segmento di mercato – è l’analisi del presidente Bisson -, lo si nota dalla spinta sul “chilometri zero” e dal lancio di interessanti campagne promozionali”. Un freno potrebbe però essere il rialzo dei tassi di interesse: “È un fattore da considerare, se pensiamo che circa il 75% delle vetture è acquistato attraverso finanziamenti – rileva Bisson -. Non a caso, tra i grandi marchi, c’è chi gioca sull’appeal di offrire tassi di interesse agevolati anziché i classici sconti di listino, vedremo la risposta dei consumatori”.
Di certo oggi, se si entra in concessionaria per acquistare una vettura non si esce più delusi, come accadeva l’anno scorso, per i lunghi tempi di attesa: “Siamo tornati alla normalità, che significa generalmente fino a 3 mesi tra l’ordine e la consegna. Nel 2022 avevamo toccato punte anche di oltre un anno” rimarca il presidente provinciale dei concessionari aderenti a Confcommercio.
Tra le preferenze di acquisto nelle motorizzazioni, è l’ibrido – in tutte le sue varie declinazioni – a farla da padrone: “È oggi la risposta più efficace in termini di prezzi, consumi e impatto ambientale – spiega Vittorino Bisson – e non a caso è l’unico segmento in crescita. Le vendite di benzina e diesel sono sostanzialmente stabili, mentre non decolla ancora l’elettrico”. Il perché è presto detto: “Il tetto dei 35mila euro sui prezzi di listino per ottenere gli ecoincentivi è un freno, visto che queste auto hanno ancora costi piuttosto elevati e dunque la maggior parte dei modelli resta esclusa dalle agevolazioni – spiega –. Se vogliamo spingere questo segmento, a tutti gli effetti il meno inquinante, bisogna prevedere un nuovo round di ecoincentivi senza tetti di spesa e includendo anche tutte le imprese, che sono le più interessate alla transizione green, ma anche quelle che possono oggi sostenere con più facilità il differenziale di spesa tra una motorizzazione tradizionale e un full electric”.

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