27 Maggio 2020 - 9.49

Essere mamma ai tempi del coronavirus: Elena Fasolo

Per essere aggiornato sulle notizie di cronaca di Vicenza e dintorni iscriviti al gruppo Facebook: SEI DI VICENZA SE... CRONACA E SICUREZZA

Nella pandemia molti sono stati isolati perché dovevano, ma non hanno conosciuto il virus da vicino. Non hanno avuto contagi in famiglia, tra gli amici e nemmeno tra i conoscenti. Altri hanno avuto qualche conoscente che si è ammalato. C’è stato chi ha pianto per la perdita di un parente stretto e c’è stato chi ha avuto il tampone positivo ma per fortuna tutto si è risolto senza conseguenze gravi.

Elena Fasolo è mamma di Emma, 11 anni, ed Elia, 9 anni. Suo marito Cristiano ha contratto il virus al lavoro: un suo collega si è ammalato e per sicurezza tutti gli impiegati dell’azienda, con sintomi, sono stati sottoposti a tampone. E quello di Cristiano era positivo. Per un mese Elena e i suoi bambini, oltre a suo marito, sono stati rinchiusi in casa senza nessuna possibilità di uscire.

Come avete preso la notizia?

“All’inizio eravamo preoccupati perché non sapevamo come si potesse evolvere. Era il 10 marzo quando ci siamo messi in autoisolamento perché Cristiano non stava bene ed era stato diagnosticato il Covid19 a un suo collega. Il 15 marzo anche Cristiano ha fatto il tampone e il 20 marzo abbiamo avuto l’esito positivo. Lui è asmatico, quindi la nostra preoccupazione era dovuta anche al fatto che lui risultava tra i soggetti deboli. Invece ha avuto la perdita dell’olfatto e del gusto e la difficoltà del respiro profondo, come sempre ha per allergia. La perdita dell’olfatto e del gusto noi la legavamo all’aerosol di cortisone perché non si sapeva ancora che fosse uno dei sintomi del virus: è stato l’Ufficio Igiene, che ci chiamava tutti i giorni per sapere come stavamo, a dirci che era uno dei sintomi. Il 14 aprile Cristiano si è sottoposto, in ritardo a causa della mancanza dei reagenti in laboratorio, al primo tampone e il 18 aprile al secondo ed entrambi sono stati negativi. Io e i bimbi non abbiamo mai avuto nulla”.

Com’è stata la vita in isolamento? Come vi eravate divisi e organizzati?

“Per i bambini è stata una vacanza strana. Emma si era preoccupata per il papà, faceva fatica ad addormentarsi e a fare i compiti. Elia invece è sempre stato sereno e ha usato il virus a suo favore, chiedendo se poteva esserci anche nelle cose che mangiavamo perché così non mangiava le verdure. Abituati ad andare nel giardino condominiale, si sono ritrovati ad avere la boccata d’aria solo in terrazzo, ma nello stesso tempo hanno iniziato a giocare insieme, non bisticciano più come prima. Cristiano stava in camera con un bagno a lui dedicato e, quando si spostava, noi ci muovevamo di conseguenza, sempre con mascherina, sebbene i primi dieci giorni non avessimo preso nessuna precauzione perché non sapevamo”.

La didattica a distanza ha funzionato?

“Per Emma assolutamente sì: lei è alle medie in un indirizzo digitale e questo periodo è stato un allenamento. Ogni giorno ha 3-4 ore di video-lezioni, ha professori bravi. Elia invece ha iniziato un mese fa con un’ora alla settimana di video, ma è proiettata alla relazione e alla comunicazione. Ha sempre fatto i compiti, ma essendo una classe disomogenea ci sono state difficoltà dovute a molti bimbi che non seguivano il programma. Finché sono così piccoli occorre seguirli, starci dietro: io ho avuto la fortuna/sfortuna di essere a casa in disoccupazione e quindi ho potuto aiutarlo e seguirlo, ma non tutti hanno potuto”.

Cosa manca ai tuoi figli ora?

“Entrambi necessitano di relazione, di socialità. Hanno bisogno di vedere i loro amici, sebbene siano tornati a giocare, seppur a distanza, con i vicini di casa in giardino. Chiedono di tornare a scuola, di chiacchierare dal vivo con gli amici. Emma mi ha detto che ha necessità di vedere dal vivo anche i professori per capire meglio alcuni concetti, che in video non sono chiari. Ed entrambi necessitano dello sfogo fisico, chiedono quando potranno tornare a fare il loro sport”.

Per essere aggiornato sulle notizie di cronaca di Vicenza e dintorni iscriviti al gruppo Facebook: SEI DI VICENZA SE... CRONACA E SICUREZZA
VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
UNICHIMICA

Potrebbe interessarti anche:

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
CAPITALE CULTURA
UNICHIMICA