8 Maggio 2023 - 16.11

Elezioni Vicenza – Casarotto (Lista Rucco): “Turismo religioso un’opportunità: ecco le proposte”

“Il turismo religioso, una straordinaria opportunità per il rilancio ulteriore di Vicenza nei prossimi anni. Dai 5 milioni di turisti previsti per Monte Berico fino al 2026 agli altri patrimoni della città al digitale.” Valter Casarotto, candidato della Lista Rucco Sindaco, con Francesco Rucco e con il centrodestra civico per il 2023/2028, propone una rotta per far decollare il turismo religioso a Vicenza.

“Il turismo religioso è una straordinaria opportunità per il rilancio ulteriore di Vicenza nei prossimi anni. Da Monte Berico agli altri patrimoni della città al digitale abbiamo delle potenzialità eccezionali che dobbiamo capitalizzare, sulla base del patrimonio spettacolare che abbiamo a partire da Monte Berico.” Lo afferma Valter Casarotto, candidato della Lista Rucco Sindaco, con Francesco Rucco e con il centrodestra civico per il 2023/2028, proponendo una rotta per far decollare il turismo religioso a Vicenza. “Dai dati in nostro possesso, dopo la crisi generata dalla pandemia, il turismo nella nostra città dà segni di ripresa, e approfondendo questi segni emerge un elemento di cui è necessario tenerne conto: è cambiato il modo di “fare turismo”, e per quanto riguarda il turismo religioso oggi sarebbe più corretto definirlo turismo spirituale, poiché in esso coesistono motivazioni sovrapposte tra fede/storia/arte e si concentra in luoghi e destinazioni di rilevanza storico-artistica. Uno di questi luoghi, come si legge nel sito www.veneto.eu è il Santuario di Santa Maria di Monte Berico, il quale viene riconosciuto come il santuario mariano più frequentato del Veneto. Da una ricerca della Fondazione CUOA Business School per la Camera di Commercio di Vicenza, molte delle persone che si recano in visita al santuario di Monte Berico, poi non scendono a visitare la nostra città, la quale offre, oltre al Teatro Olimpico, e alla Basilica Palladiana, e altri monumenti in stile palladiano, un patrimonio culturale di interesse religioso di notevole prestigio come le chiese. Da Santa Corona alla Basilica SS. Felice e Fortunato a San Lorenzo, solo per citarne alcune. E poi i chiostri, gli oratori e i musei, con in particolare il Museo Diocesano e la collezione di icone di Gallerie d’Italia a Palazzo Leoni Montanari. Dalla stessa ricerca oggi il santuario berico viene visitato da circa 2.000.000 di persone e si calcola che per l’anno giubilare del 2026 queste arriveranno a 5.000.000 e sono questi 5 milioni che rappresentano una grande sfida per la nostra amministrazione, perché riuscire a convogliarne anche solo una parte, ciò significa far ripartire un territorio che il Covid-19 ha segnato profondamente. Sono convinto che per vincere questa sfida la prima strada sia quella di investire nell’ambito della formazione di guide/operatori culturali che sappiano descrivere il patrimonio culturale anche nella sua profondità religioso spirituale. Anche perché la pandemia ha cambiato anche il modo di fare turismo, se fino a pochi anni fa i turisti della fede viaggiavano in comitive di alcune decine di partecipanti, oggi molto più spesso si spostano in gruppi più piccoli, tendendo ad apprezzare sempre di più la dimensione individuale rispetto a quella comunitaria. Quindi sarà importante investire in ambito digitale per rendere accessibili quei siti che per problemi diversi possono non essere disponibili per una visita in presenza. Rendere questo patrimonio usufruibile digitalmente significa fare in questo ambito una proposta accessibile e sostenibile per le persone diversamente abili. Per poter rendere maggiormente fruibile questa ricchezza sarà importante valorizzare i cammini religiosi che già esistono e proporne di nuovi dove sarà possibile inoltre e sarà importante investire, in accordo con tutte le categorie che gravitano attorno questo mondo anche in strutture ricettive, arrivando così ad offrire un turismo religioso spirituale accessibile e sostenibile, una proposta inclusiva che non dimentica nessuno, perché, come si legge negli atti della Prima Conferenza Internazionale sul Turismo Spirituale per lo Sviluppo Sostenibile dell’UNWTO (2013), il turismo religioso è stato definito come un viaggio allo scopo di trovare sé stessi, all’interno di un contesto di credenze, discorsi e pratiche condivisi da una “comunità corporativa religiosa”, un viaggio che porta alla scoperta di sé.”

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