26 Settembre 2017 - 16.26

ECONOMIA – Se la banca costa troppo, cambiarla non costa nulla

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di Fabio Rossi

Erroneamente si pensa che i conti siano più o meno uguali, con costi pressoché simili, ma non sempre è così, tra diverse tipologie di conto a volte ci possono essere anche più di 200 euro di differenza, senza che questi maggiori costi portino maggiori servizi. Da ricordare inoltre, che alcune banche, a fine 2016, in maniera unilaterale hanno aumentato i costi per contribuire al fondo di solidarietà salva banche. Sinceramente è difficile a volte impossibile venire a monte della giungla dei conti, alcuni prevedono un canone all’interno del quale sono compresi determinati servizi, altri non prevedono il canone è fanno pagare ogni servizio, altri sono gratuiti ma la gratuità va a farsi friggere nel momento in cui il correntista necessità di operazioni da farsi allo sportello. Discorso tassi assolutamente da evitare quando si hanno giacenze in virtù della politica dei tassi a zero adottata dalla BCE, discorsi tassi da fare molta attenzione nel momento in cui si usa il denaro della banca, in quel caso non esiste più la politica dei tassi zero, anzi, si ritorna ai tassi esistenti ai tempi nella nostra amata e rimpianta lira, con annessi oneri di affidamento, chiamata soprattutto civ o meglio commissione di massimo scoperto e che di fatto ha sostituito la vecchia commissione di massimo scoperto, civ in molti casi molto onerosa e che può in certe casistiche portare salassi anche per sconfini di un solo giorno. Come per un’influenza esiste però un termometro, voluto dalla Banca d’Italia, chiamato ISC ( indicatore sintetico di costo) e che ha il compito di riportare tutte le spese del conto corrente. Per capire il reale costo e confrontarlo tra le varie banche, basterebbe consultarlo sui fogli informativi dei conti correnti, che si trovano ovviamente o in banca oppure on line sotto la voce trasparenza. Se invece il correntista è un po’ più pigro basta attendere l’estratto conto di fine anno il quale riassume sostanzialmente tutti i costi dell’anno, lasciando al correntista le giuste considerazioni. Come sempre la cosa migliore resta il dialogo con il proprio Istituto ed il proprio gestore, per trovare la soluzione migliore, se però il dialogo resta muto, non resta altro che cambiare banca ed andare in cerca di nuovi lidi meno onerosi, sapendo che il passaggio del conto corrente da una banca all’altra deve essere ratificato entro 12 giorni lavorativi, e che gli Istituti cedenti qualora non rispettassero tali tempistiche sarebbero tenuti a risarcire il correntista con 40 euro al giorno. Per ultimo dal prossimo 14 ottobre tutti gli Istituti dovranno assicurare nelle loro offerte commerciali, un conto a prezzo calmierato per le operazioni base. Tanta carne al fuoco, ma essenziale sarà essere vigili ed attenti per evitare malintesi ed a volte cattive consuetudini.

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