ECONOMIA – Bitcoin, opportunità o bolla speculativa?

In meno di un anno le quotazioni sono letteralmente schizzate del 900%, cose a dir poco folli, intervallate da svalutazioni e recuperi altrettanto irreali, tanto da invitare l’investitore ad avere almeno un po’ di prudenza. Sempre più commercianti stanno iniziando ad usare ed accettare questa moneta elettronica creata nel 2009 da un anonimo inventore conosciuto con lo pseudonimo di Satoschi Nakamoto. Se pensiamo che nel 2010 un certo Laszio Hanyecz adoperò 10 mila Bitcoin per ordinarsi due capricciose al proprio domicilio, oggi lo stesso gruzzolo di Bitcoin varrebbe 66 milioni di dollari, ci rendiamo conto dell’entità speculativa che sta probabilmente dietro moneta, se così vogliamo chiamarla. A fronte di nuovi utilizzi stanno però iniziando a moltiplicarsi gli allarmi che sia tutto un’enorme bolla speculativa, che porterà inevitabilmente qualcuno a farsi parecchio male. Da gennaio come si diceva poc’anzi il valore è aumentato da 940 a circa 8.000 dollari. Non bisogna essere esperti, quindi, per capire che si rischia veramente di rimanere con il cerino in mano. Può anche per certi versi  essere considerata come un prodotto d’investimento, ovviamente ad alto rischio, per cuori forti, però con la presenza di sbalzi di prezzo difficili da motivare e con una limitata trasparenza in materia, forse non bisognerebbe illudersi troppo al facile guadagno. Oppure si potrebbe fare una piccola pazzia, e destinare una misera parte del proprio patrimonio, la parte che eventualmente si può anche perdere, all’investimento in Bitcoin. Il tempo come sempre,dirà come effettivamente stanno le cose, se il Bitcoin è stato un’occasione persa, o se piuttosto è stata la classica catena di Sant’ Antonio, che ha fatto diventare ricco sfondato l’inventore e mandando magari in rovina gli ultimi malcapitati. Di certo non è uno strumento adatto ad un risparmiatore prudente, ricordando il vecchio adagio chi si accontenta gode.