CHIESA – Finisce il covid anche per le celebrazioni religiose
Revoca di tutte le limitazioni anti covid nelle celebrazioni e nelle attività pastorali
Sono passati più di tre anni da quando anche la Diocesi di Vicenza emanò le prime disposizioni a contenimento della pandemia. Questa mattina (22 maggio 2023) la Cancelleria Vescovile ha finalmente inviato a tutti i preti e le comunità cristiane della diocesi berica una Nota a firma del delegato ad omnia mons. Lorenzo Zaupa in cui si annuncia la revoca definitiva anche delle ultime limitazioni rimaste.
Nella celebrazione della Santa Messa tutto può tornare nelle modalità consuete precedenti all’emergenza sanitaria (processione offertoriale, raccolta delle elemosine, distribuzione dell’Eucarestia). Stop all’uso della mascherina in chiesa e negli altri ambienti parrocchiali (resta consigliata solo nella visita a malati fragili e immunodepressi); si consiglia ai sacerdoti, diaconi e ministri dell’Eucarestia di mantenere la buona pratica dell’igienizzazione delle mani prima di distribuire la Santa Comunione, come pure di lasciare prodotti igienizzanti a disposizione di chi frequenta gli ambienti ecclesiali.
Si raccomanda pure di sospendere la trasmissione in streaming delle Santa Messe, per facilitare e incoraggiare il ritorno di tutti i fedeli non impediti da seri motivi di salute alla partecipazione in presenza delle diverse celebrazioni.
Una nota specifica riguarda la modalità di celebrare il sacramento della riconciliazione: “Si ricorda, inoltre, che non ci sono più le condizioni per ricorrere alla terza forma prevista dal Rituale per la celebrazione del sacramento della penitenza, autorizzata in alcuni brevi e circostanziati periodi durante la fase pandemica”. Dopo aver sperimentato in via eccezionale l’assoluzione generale senza la confessione individuale, si ritorna dunque al dialogo personale con il sacerdote e all’assoluzione dei singoli fedeli.
La Nota invita infine a celebrare ogni anno con specifici momenti di preghiera la giornata del 18 marzo in memoria delle vittime della pandemia.