19 Settembre 2018 - 12.07

Campo Marzo e sicurezza, Dario Rotondi replica al nostro editoriale

Riceviamo e pubblichiamo la risposta dell’ex assessore alla Sicurezza del Comune di Vicenza, Dario Rotondi, all’editoriale pubblicato ieri da Tviweb dal titolo Campo Marzo, perché Variati ha fallito e Rucco rischia di scivolare, a firma di Stefano Diceopoli.
Gentile Direttore buonasera,
scrivo a Lei perché l’autore dell’editoriale odierno su Campo Marzo mi dicono che sia irraggiungibile.
Per non annoiare nè Lei né i lettori cercherò di essere sintetico e schematico, senza penalizzare troppo la chiarezza:
1) Il Suo giornalista ha fatto una analisi corretta della situazione per quanto riguarda il mondo della droga e di Campo Marzo, che coincide sostanzialmente con le opinioni che ho sempre espresso (se vuole, posso inviarLe una ricca rassegna stampa sulle opinioni espresse in materia da me e da altri autorevoli personaggi);.
2) Unica affermazione  che non condivido, riguarda la legalizzazione delle droghe leggere (che leggere non sono affatto). La droga è morte senza se e senza ma e va combattuta con tutti mezzi. Le droghe leggere sono l’anticamera delle droghe pesanti e la loro legalizzazione fa cambiare soltanto la configurazione dell’illecito che viene commesso: anziché attività di spaccio diventa contrabbando (la droga legale costa più di quella illegale, dal tabaccaio ci andrebbe soltanto chi non ha problemi economici);
3)Abbastanza corretta è anche l’affermazione riguardo alle competenze del Comune in materia di sicurezza. La competenza sulla sicurezza è ovviamente statale, ma il Sindaco può svolgere una fondamentale attività collaterale, creando le condizioni per aiutare le FFOO a svolgere la loro funzione (ad esempio con telecamere, illuminazione pubblica, ordinanze di vario tipo, lavori pubblici, ecc.). Sono felice che qualcuno si sia finalmente deciso a sollevare il problema, sarà certamente utile al dibattito politico serio;
4) Non credo che il giornalista abbia presenziato alla “famosa” conferenza stampa al Moresco di oltre cinque anni fa. Io non ho mai sostenuto in nessuna sede che avrei risolto il problema di Campo Marzo né in poco, né in tanto tempo, non sono un pazzo e nemmeno un politico (scusate la battuta, ho il massimo rispetto per chi governa a qualsiasi livello, ho constatato di persona quanti siano i problemi da affrontare). Tralasciando la “ribalda ostentazione” (evidentemente il giornalista non mi conosce),devo precisare che l’affermazione riguardava il cosiddetto “quadrilatero” di Via Milano, per il quale avevo detto, prima della conferenza stampa, che se tutti avessero fatto la loro parte (abbiamo già chiarito il problema delle competenze….), i problemi si potevano ridurre del 50%. L’affermazione in questi termini l’ha poi fatta personalmente il Sindaco. Il risultato credo che sia stato raggiunto, soprattutto grazie alle espulsioni mirate effettuate dalla Questura sulla base delle cosiddette “black list” (questa denominazione è della stampa) redatte dalla Polizia Locale, sulla base delle osservazioni delle Pattuglie antidegrado ed alla installazione di una telecamera ogni 70 metri in tutta l’area;
5)  Sul rapporto tra Amministratori e Dirigenti si possono scrivere libri, perchè è qui che si decidono le sorti di qualsiasi Amministrazione. Nessuno deve prevaricare l’altro, perché sono portatori di interessi che devono convergere sullo stesso obiettivo, pena la vanificazione di qualsiasi programma. Quando questo non accade la responsabilità deve essere attribuita al capo dell’Amministrazione, che è, giustamente, l’unico e legittimo detentore dei poteri necessari. Come accade in tutte le attività umane “il pesce…….” ;
6) I “tecnici” in politica non hanno mai avuto fortuna. Io penso di essere un recordman, avendo “resistito” per 5 anni (anche se alla scadenza ho preferito rinunciare alla ricandidatura che mi era stata offerta). La verità è che ogni Giunta deve essere sempre adeguata alle condizioni personali, politiche ed amministrative esistenti nella maggioranza e quindi può certamente essere giusto che il Sindaco si tenga una o più deleghe come ha fatto Rucco. Poi però ci vuole sempre qualcuno che ” ci capisca” della materia, abbia il tempo per seguirla  e possa dare le necessarie indicazioni su cosa debba essere fatto o non fatto. In caso contrario il Sindaco si metterà totalmente nelle mani del Dirigente di turno, che può essere la persona migliore del mondo….ma anche no! Ed in ogni caso il Dirigente, privo dei necessari stimoli (la rielezione), inevitabilmente sarà portato a continuare a fare più o meno solo quello che ha sempre fatto.  Questo discorso vale in condizioni normali,  tutto ovviamente cambia se il Sindaco vuole solo parlare dei problemi, ma non gli importa di risolverli. In questo caso i tecnici fanno solo danno ed io sono assolutamente d’accordo con  Variati, è meglio lasciar fare ai professionisti;
7) Il presidio fisso a Campo Marzo è sostanzialmente inutile non tanto  perchè non ci sono i numeri (non ci sarebbero nemmeno se le FFOO venissero magicamente raddoppiate), ma soprattutto perché non incide sulle cause del problema e tutto si ridurrebbe ad un ridicolo rimpiattino con una parte dei “residenti” (i drogati non farebbero nemmeno quello) e tutto si ridurrebbe ad un gigantesco spreco di risorse.
Tanto dovevo alla testata che Lei dirige, per essere stato chiamato in causa dal Suo editorialista. Purtroppo le cose da dire erano molte, ma spero di essere stato ugualmente esauriente. Non esiti a contattarmi se ne avesse bisogno.
Colgo l’occasione per inviarLe i migliori saluti.
                                                                       Dario Rotondi
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