5 Gennaio 2023 - 11.09

Astrologi e oroscopi: c’è da divertirsi

Alessandro Cammarano

Fin dall’alba dei tempi l’uomo ha guardato alle stelle per cercare di comprendere, e magari di risolvere, i problemi che lo affliggevano – e lo affliggono – sulla terra: dunque all’alba della civiltà ci si mise tutti a naso per l’insù a unire i puntini che illuminano i cieli notturni, un po’ come si fa con la “Pista cifrata” della Settimana Enigmistica, cercando di dar vita a figure rassomiglianti a divinità varie, ninfe, mostri e animali vari.

I primi astronomi, come Tolomeo ad esempio, erano anche astrologi perché oltre a cercare di comprendere i moti celesti – e in questo caso egli si era sbagliato alla grande – dal punto di vista fisico attribuirono loro la capacità di influenzare eventi e persone, cadendo in errore un’altra volta.

Nell’antichità si “interpretava” un po’ di tutto, dal volo degli uccelli alle viscere degli animali sacrificati, dalla disposizione delle rune agli ossicini lanciati e fatti ricadere e giù fino ai fondi del caffè e alle foglie del tè.

Ciò che comunque affascina ancora è l’oroscopo e chi dice che non se ne cura solitamente non dice la verità, perché sul giornale, per radio o in televisione le notizie sul nostro segno le ascoltiamo o le leggiamo tutti, ma proprio tutti.

Negli anni, con il progredire – non sempre in meglio – della comunicazione si sono evoluti anche gli astrologi televisivi e radiofonici, adattandosi al linguaggio dell’uomo della strada e plasmandosi alle esigenze contemporanee che poi alla fine sono le stesse di un egizio della tredicesima dinastia di un romano del secondo secolo avanti Cristo o di un vichingo del 920 d.C.: amore, denaro, lavoro, non necessariamente in quest’ordine.

Alzi la mano chi non ha mai comprato il calendario di Frate Indovino o El Pojana, magari con la scusa di controllare le fasi lunari per sapere quando seminare o tagliarsi i capelli: almeno una volta una o tutte e due le pubblicazioni sono entrati nelle nostre case.

Poi ognuno si sceglie l’astrologo più vicino alle proprie sensibilità perché, si sa, dall’oroscopo vogliamo sentirci dire esattamente quello che ci fa più comodo.

La decana dei divinatori italiani fu Lisa Morpurgo (1923-1998), scrittrice raffinata che si avvicinò alla materia traducendo un testo francese dal titolo “Lo zodiaco – segreti e sortilegi” curò per quattordici anni l’oroscopo sulla rivista Sirio facendone un genere letterario.

Suo erede, insieme agli allievi Gabriele Silvagni e Raffaella Vaccari, fu Massimo Formicoli iniziato alla materia dal “veggente” Waldner e studioso di parapsicologia, tanto per non farci mancare nulla.

Venendo più verso i giorni nostri le previsioni quotidiane su ogni segno hanno assunto – corsi e ricorsi storici – l’ermeticità dei vaticini delle sibille o del Ragno Nero, senza dimenticare Nostradamus, il monaco Malachia e il Ragno Nero; perché, si sa, più fumo c’è più libera è l’interpretazione.

Qualcuno capisce esattamente cosa dice Branko, astrologo già attore, quando su RDS racconta le vicissitudini giornaliere della Bilancia o quello che aspetta lo Scorpione? Solitamente la cosa si riduce a “Capricorno: Saturno ha in serbo una sorpresa per te”; la sorpresa in questione ha una vasta gamma di risoluzioni, da una vincita milionaria ad un vaso che precipita dal quinto piano colpendoci in testa.

Meravigliosi i vaticini mattutini della 7, il cui autore non è mai citato ma che fa continuamente riferimento a brani musicali. Ne deriva perle del tipo “Gemelli: ricordate che finché la barca va bisogna lasciarla andare” o ancora “Leone: tutto il resto è noia”.

Niente male anche Adele Prochaska che delizia gli ascoltatori di RTL 102.5 affidando il destino dei dodici segni alla voce sensualissima di una speaker. Oggi, esempio, il consiglio alla Vergine è “Non lasciatavi abbindolare da dubbi e incertezze, ancoratevi alle vostre certezze che scaturiscono dal passato!”.

Mi manca tantissimo Linda Wolf, scomparsa qualche anno fa, che in coda al GRdue di RadioRai, riusciva a concentrare l’intero zodiaco in quindici secondi limitandosi a “Cancro: attento a te. Toro: felicità. Ariete: mah!”.

Il Premio Sòla va a Paolo Fox, che a fine 2019 predisse un 2020 strepitoso per tutti. Com’è andata a finire lo sapete tutti.

La palma delle palme però e di esclusivo appannaggio di Maria Bianca Zellanti, l’astrologa catastrofista creata da Carlo Verdone nel 1977 e capace di prevedere solo disgrazie: se non la conoscete la trovate qui https://youtu.be/BtRYdyVXm4c .

Margherita Hack diceva «L’astrologia è pura fantasia, un retaggio di antiche credenze, quando non si sapeva niente delle stelle, della loro distanza e composizione chimica, di che cosa le differenzi dai pianeti. Pertanto l’astrologia non ha nulla a che vedere con la scienza, neanche nel caso in cui gli oroscopi siano fatti al computer; dice un detto inglese “Garbage in, garbage out”: se nel computer metti spazzatura, spazzatura esce.». Come darle torto?

Alessandro Cammarano

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