24 Marzo 2022 - 18.11

Accolti 75 rifugiati ucraini nel vecchio ospedale di Asiago

Tra loro 43 minori. Saranno ospitati temporaneamente in attesa di trovare un alloggio.

Il Direttore Generale Carlo Bramezza: «Sul piano organizzativo eravamo pronti,
li accogliamo con profondo senso etico»

Importante anche il contributo dei volontari per le attività e i servizi a supporto

Al vecchio ospedale di Asiago è arrivato oggi, circa alle 13.30, il primo gruppo di rifugiati dall’Ucraina: 75 persone in tutto, tra cui 43 minori.

In precedenza erano già stati registrati presso l’hub di Altavilla, pertanto le operazioni per la loro accoglienza si sono svolte molto rapidamente: subito gli operatori dell’ULSS 7 Pedemontana li hanno accompagnati nelle stanze allestite per loro, dove hanno potuto finalmente riposare. Immediatamente è stato offerto loro anche del cibo, in attesa della cena di questa sera, che sarà probabilmente il primo momento di relativa tranquillità dopo un viaggio difficoltoso durato 5 giorni.

Il tutto anche con il supporto importante delle associazioni di volontariato: in particolare la Protezione Civile e l’Associazione dei Carabinieri in congedo garantiranno una presenza fissa di personale per le attività di portineria H24, così da rispondere a eventuali richieste in qualsiasi momento del giorno e della notte, mentre alcuni volontari dell’Agesci si sono messi a disposizione per svolgere le attività registrazione dei dati dei rifugiati sui database aziendale e regionale.

I rifugiati sono apparsi provati, ma in condizioni di salute generalmente buone, fatta eccezione per una signora che è stata trasferita all’ospedale di Bassano per accertamenti.

Tra i rifugiati anche una donna risultata positiva al Covid, che è stata collocata in uno spazio diverso e isolato rispetto ai compagni di viaggio.

Ad attendere l’arrivo dei rifugiati, insieme agli operatori dell’ULSS 7 Pedemontana, c’era anche il Direttore Generale Carlo Bramezza, che commenta così la giornata di oggi: «L’organizzazione che avevamo messo a punto ha dimostrato di funzionare bene, così come la struttura è risultata assolutamente accogliente. E ringrazio ancora una volta tutti i volontari che si sono messi a disposizione con grande generosità. Sicuramente leggere negli occhi dei rifugiati la stanchezza per il difficile viaggio che hanno dovuto affrontare e il timore per i propri cari rimasti in patria è qualcosa che non può lasciare indifferenti: è dunque con grande senso etico che affrontiamo questo impegno, pronti a fare la nostra parte nell’ambito del piano di accoglienza messo a punto dalla Regione Veneto».

Come noto, il piano di accoglienza predisposto dalla Regione Veneto e già illustrato dal presidente Zaia prevede l’utilizzo di alcuni ospedali dismessi per garantire ai rifugiati una prima sistemazione, offrendo loro un alloggio sicuro e confortevole per un periodo limitato (indicativamente 7 giorni), necessario a consentire l’individuazione di un’adeguata sistemazione di più lungo periodo e allo stesso tempo a completare i necessari screening medici. In questo contesto, il vecchio ospedale di Asiago è una delle strutture che sono state identificate come idonee ad alloggiare temporaneamente i rifugiati e a questo scopo già nei giorni scorsi l’ULSS 7 Pedemontana aveva provveduto a preparare tutto il necessario per ospitare circa 120 persone.

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