26 Dicembre 2020 - 14.57

2020, anno del Covid-19. Il peggior anno di sempre?

Siamo arrivati all’ultima settimana dell’anno, di questo 2020 bisestile che ha senz’altro confermato il detto che molti fanno risalire all’epoca romana: “Anno bisesto anno funesto”.Non esiste nessuna base scientifica che avvalori la superstizione per cui l’anno bisestile sia effettivamente un anno disastroso, anzi a dire il vero nella cultura anglosassone viene considerato un anno fortunato. Ciò non ha impedito il diffondersi, soprattutto nella cultura latina, di motti e detti come “anno bisesto che passi presto”, “anno bisesto tutte le cose van di traverso”, “anno che bisesta non si sposa e non s’innesta” e “se l’anno è bisestile, riempi il sacco e il barile”. E ancora ”anno bisesto anno funesto e triste quello che gli viene appresso”, ”anno bisestile chi piange e chi stride”, ”anno bisesto anno senza sesto” (ovvero, senza senno). Indipendentemente da detti e proverbi, sicuramente quest’anno del Signore 2020 verrà ricordato non solo da noi che l’abbiamo vissuto, ma anche da coloro che fra molti anni ne scriveranno le cronache, come un anno terribile, quello della prima epidemia mondiale della storia.Per il noto settimanale statunitense Time il 2020 è addirittura “il peggior anno di sempre”. La frase è apparsa sulla copertina del magazine dello scorso 14 dicembre, sotto un grande 2020 cancellato da una “X rossa”.  Una impaginazione con un simbolo, la X appunto, che la prestigiosa rivista utilizza con parsimonia, solo per gli avvenimenti giudicati come “storici”.Tanto per capirci, la prima X rossa il Time l’ha usata il 7 maggio 1945, sul volto di Adolf Hitler, subito dopo la sua morte. Il 20 agosto dello stesso anno la croce (nera, per esigenze cromatiche) è finita sulla bandiera del Giappone dopo la fine della guerra nel Pacifico. La X rossa è tornata il 21 aprile 2003, questa volta sul volto di Saddam Hussein all’inizio della guerra in Iraq. La quarta X è apparsa poi il 19 giugno 2006, quando l’esercito americano ha ucciso Abu Mousab al-Zarqawi, leader di al-Qaeda in Iraq. L’ultima X, prima di quella apposta sul 2020, era stata invece usata per cancellare il volto di Osama Bin Laden, il 30 maggio 2011.A onor del vero c’è da dire che c’è un certo disallineamento fra la frase “il peggior anno di sempre” sparata in copertina, e l’articolo all’interno del magazine, in cui Stephanie Zacharek scrive che “ci sono stati anni peggiori nella storia degli Stati Uniti, e certamente anni peggiori nella storia del mondo, ma la maggior parte di noi, che siamo vivi oggi, non ha mai visto niente di simile”.Non c’è dubbio che ha ragione, e che quella che sta per finire sia stata la peggiore annata per la quasi totalità di noi, perché bisogna avere 100 anni per ricordarsi della Grande Guerra e l’epidemia di spagnola, almeno 90 per la Grande Depressione, e 80 per la Seconda guerra mondiale. Quindi quel “sempre” dovrebbe avere un valore “generazionale”. Mentre stiamo ancora vivendo i tempi della pandemia, fra lockdown e morti, la cui fine appare ancora lontana, ritengo normale che il nostro giudizio coincida con quella frase della copertina di Time.Eppure basta guardarsi indietro nei secoli per accorgersi che si tratta di un giudizio “emozionale”, perchè secondo gli storici, il 2020, anno della pandemia da Covid-19, non è l’anno peggiore in cui essere vivi. Certo ognuno di noi sente i problemi e le difficoltà del momento, ed è comprensibile che ci importi poco di quello che è successo ai nostri antenati vissuti parecchi secoli or sono.Ma poiché siamo diventati una società che ama moltissimo le classifiche, l’apparente tentativo, come quello di Time, di mettere il 2020 al primo posto fra gli anni funesti di tutti i tempi, sicuramente è un’operazione appagante per le nostre paure e le ansie dell’oggi, ma che a sentire gli storici avrebbe poco fondamento.Infatti molti altri anni nella storia potrebbero aspirare ad essere valutati come “il peggiore di sempre”.E badate bene che non mi riferisco solo agli anni di guerra, perchè da che mondo è mondo l’attività principale degli uomini è stata combattersi, e se provate a ripescare fra i vostri ricordi della storia studiata a scuola, vi accorgereste che, per limitarsi alla sola Europa, un periodo di circa 80 anni come quello trascorso dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi, senza che i giovani europei fossero costretti a spararsi fra di loro, è un unicum. E le guerre, sempre presenti negli scenari europei, portavano tutte conseguenze terribili. Ritornando all’ “anno peggiore di sempre”, dove posizionereste nella classifica virtuale il 541 d.C, in cui la peste di Giustiniano sterminò tra un terzo e metà della popolazione dell’impero Romano d’Oriente, accelerandone la fine?Ed il 1346, l’anno di inizio della peste nera, che probabilmente uccise almeno un terzo della popolazione europea?E il 1520, anno in cui le truppe dei conquistadores spagnoli diffusero nel “nuovo mondo” il vaiolo, che uccise tra il 60 ed il 90% dei nativi americani?Ed il 1918, l’anno dell’influenza spagnola, che si portò via almeno 50milioni di persone, per lo più giovani adulti?Come vedete è tutto relativo, e non è facile scegliere.Ma si può veramente individuare l’anno peggiore di sempre?Pur ricordando che siamo nell’ambito di valutazioni, sempre opinabili, alcuni storici, archeologi e scienziati sono d’accordo sul fatto che l’anno peggiore subito dall’umanità in epoca storica sia stato il 536 d. C. In quell’anno non ci sono state né guerre, né pandemie, e tutto partì da una misteriosa “nebbia” che scese su Europa, Medio Oriente e alcune parti dell’Asia, oscurando il cielo di mezzo mondo per ben 18 mesi. Scrisse lo storico bizantino Procopio di Cesarea: “Il Sole ha generato la sua luce non luminosa, come quella della Luna, durante tutto l’anno, e sembrava eccezionalmente simile ad un’eclissi di Sole, perché i raggi diffusi non erano chiari né predisposti per illuminare”.  Secondo il politico Romano Cassiodoro “il Sole era diventato blu, non c’erano più ombre e le stagioni non esistevano”. Queste condizioni, come accennato, durarono 18 mesi e, quindi, non ci fu la possibilità di adattarsi a quella nuova “normalità”. In molti pensarono che si trattasse della fine del mondo; ma non fu così, per fortuna. E così le temperature dell’estate del 536 scesero drasticamente, dando il via alla decade più fredda degli ultimi 2.300 anni, tanto che scese la neve anche in Cina.La “nube” fece si che il decennio dal 536 al 545 sia ricordato dagli storici come il più freddo degli ultimi 2000 anni. E’ chiaro che il clima venne sconvolto, con la rovina dei raccolti, carestie, milioni di morti per fame. E su questa situazione già compromessa si abbattè nel 541 la peste bubbonica, la citata “peste di Giustiniano”.Ma cos’era quella nebbia che oscurava il sole?Fino a poco tempo fa non si conoscevano le cause di quel misterioso fenomeno.   Di recente alcuni studiosi guidati dallo storico medievale Michael McCormick, dell’Università di Harward, e dal glaciologo Paul Mayewski dell’Università del Maine, hanno scoperto che a portare quella quantità incredibilmente grande di ceneri sparse in gran parte del globo, creando quella nebbia che gettò il mondo nell’oscurità, furono eruzioni vulcaniche in Islanda, all’inizio del 536.Questo cataclisma, unitamente alla peste, oltre che ad un’ecatombe, e ad una drastica riduzione dell’aspettativa di vita negli anni seguenti, causeranno anche una fortissima crisi economica, e la situazione si riprenderà soltanto 100 anni dopo, nel 640 d.C.McCormick non ha quindi alcun dubbio quando dichiara alla rivista Science che “il 536 è stato l’inizio di uno dei peggiori periodi in cui essere vivi, se non l’anno peggiore in assoluto”.Concludendo, fare la classifica di ogni anno come “l’anno peggiore della storia” è diventata una specie di moda, e francamente non riesco a capire che senso abbia mettere in fila le disgrazie.Non ha senso perchè l’orizzonte temporale di ogni uomo è naturalmente limitato, e di conseguenza la nostra attenzione è concentrata inevitabilmente sull’oggi, e sulle difficoltà che abbiamo davanti.Quindi guardare indietro può essere utile solo per rendersi conto che altri uomini e donne, prima di noi, hanno affrontato momenti e prove difficili.Ed in quest’ottica diventa addirittura futile e banale cercare di capire se ad esempio chi ha avuto la ventura di vivere nel 536 d.C. abbia sofferto più o meno di noi.Come se perdere una madre od un padre sia più doloroso oggi rispetto a millecinquecento anni fa, o viceversa!  Credo che alla fine sia necessario prendere atto che ogni uomo vive nel proprio tempo, quello che gli è dato dal destino, e per quanto sia spaventosa, bisogna imparare ad accettare l’incertezza del presente.Con una differenza però; quella che oggi le nostre conoscenze sono infinitamente superiori a quelle di quel fatidico anno 536, e che la scienza è in grado di fornirci le indicazioni cui attenerci per fare fronte all’assalto del Covid-19, ed anche un’arma come i vaccini. Basta avere fiducia, e rispettare le prescrizioni! E come il sole ha ripreso a splendere dopo la “nube” del 536, anche il virus prima o poi verrà domato. 

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
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