16 Settembre 2017 - 12.01

VICENZA- Arriva l’esercito, ah beh, si beh.. ecco perché perdono tutti

Arriva l’esercito. Ah beh, allora tutto risolto! Le bande di nigeriani che stanziano in Campo Marzo hanno già chiesto asilo alla più civile e notoriamente pacifista Svizzera, quelli che organizzano barconi di giovani donne da destinare al marciapiedi non per nulla stavano andando in Francia: sapevano che erano in arrivo i Lagunari!
Ma di cosa stiamo parlando? Stiamo parlando di 12 militari del battaglione dei Lagunari che a breve saranno a Vicenza per dare una mano come possono a mantenere un minimo di ordine in città. Senza dimenticare che ogni pattuglia dovrà essere accompagnata da un poliziotto o da un carabiniere, perchè i militari non sono agenti di pubblica sicurezza e quindi ci sono un mare di cose che non possono fare. E se già oggi avevamo poche pattuglie di polizia, domani avremo sempre poche pattuglie, ma con l’aggiunta dei militari.
Ecco, una volta sgombrato il campo dalle facili illusioni, andiamo a considerare il problema sotto il risvolto politico.
Nel campo del centrodestra, si sa, il tema della sicurezza è sempre stato un cavallo di battaglia e da quando a Vicenza governa Achille Variati, la questione sicurezza è stata ampiamente e variamente cavalcata. A ragione, vorrei aggiungere. Del resto, se sei un politico di centrodestra e devi fare opposizione, su cosa vuoi attaccare? Sui reati, sulla percezione di insicurezza, sull’immigrazione fuori controllo e sulla necessità di maggiore controllo. E così, giustamente, da anni si chiede l’intervento dei militari che almeno sul piano dell’immagine danno una sensazione di controllo del territorio da parte dello Stato.
In piena estate, ecco arrivare la scelta che non ti aspetti. A chiedere l’intervento dell’esercito, dopo un paio di scaramucce a Campo Marzo che non erano state nemmeno poi così gravi, arriva proprio lui, Achille Variati. Inutile dire che per anni lui stesso e il suo assessore Dario Rotondi avevano minimizzato, rintuzzato gli attacchi dell’opposizione dicendo che veniva dipinto un quadro della città non rispondente alla verità e che insomma era più una questione di titoli sui giornali che di pericolo reale. “Mi sono convinto a chiedere l’intervento dell’esercito – spiegava settimane fa il sindaco – dopo aver visto come il progetto “strade sicure” sia stato formulato dal Governo. Non una città blindata, ma una città più sorvegliata”… Mah.
La verità sembra essere quella solita: la prossima primavera si vota. Si vota in città e si vota per il governo del Paese, e se da sinistra non si comincia a mettere una pezza su tante magagne, il rischio è quello di prendere una gran brutta delusione. Lo abbiamo già detto: le sterzate sono state evidenti e hanno riguardato l’immigrazione (“basta profughi a Vicenza, la città ha già fatto la sua parte”) e anche la questione sicurezza.
Vincitori in questa partita non ce ne sono. Rischi, invece, sono alle porte per tutti: rischia il centrodestra che ha invocato per anni l’esercito. Se poi si scopre che non serve a nulla, chi va a spiegarlo ai cittadini? Rischia ovviamente anche il centrosinistra che si ritroverà con la città blindata e senza che questo abbia portato al risultato sperato. Rischiano, a dirla tutta, anche Prefetto e Questore. Sono loro, al di là di ogni speculazione politica, i veri responsabili dell’ordine pubblico e della sicurezza in città. Se alla fine si è costretti a chiedere l’intervento dell’esercito, allora significa che qualcosa, nel loro operato, non ha funzionato.

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