VENETO – Imam prende a bastonate bambini: allontanato
i bambini che non recitavano alla perfezione i versetti del Corano venivano puniti con bastonate alla schiena e alle gambe. E’ quanto avveniva del centro islamico di Pieve di Soligo durante le lezioni pomeridiane tenute dall’imam, 36enne bengalese. A segnalare le violenze sono state le maestre delle elementari. All’imam è stata applicata la misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Treviso.
Zaia: “Certe persone vanno perseguite”
Sono cose che a sentirle raccontare potrebbero perfino non sembrarci vere, da quanto sembrano riportarci in anni oscuri in cui i bambini erano alla mercé del maestro. Invece sono vere ma per fortuna, grazie ai Carabinieri di Vittorio Veneto, per questi piccoli malcapitati l’incubo è finito. Ai militari e alla magistratura inquirente va tutto il nostro ringraziamento per non tenere bassa la guardia contro chiunque non capisca che a casa nostra nessuno può sentirsi al di sopra delle regole». Così il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia esprime soddisfazione per l’indagine dell’Arma in una scuola coranica a Pieve di Soligo, dove sembra chel’imam intervenisse con pene corporali e maltrattamenti pesanti sui ragazzini che non apprendevano nel modo da lui sperato.
«Non ci stancheremo mai di ripeterlo – prosegue Zaia -. Nessuno può scambiare il Veneto per una terra dove si può fare di tutto e delinquere impuniti. Mentre a Roma c’è chi fa le pulci alla scuola che prevediamo con l’autonomia, personaggi come questo imam applicano metodi di insegnamento che nulla hanno a che fare con l’educazione e sanno solo di sopraffazione verso i più deboli. Qualcuno ci parlerà, con il solito finto buon senso di facciata, delle difficoltà create dall’integrazione multietnica». Il governatore non ha dubbi: «noi, invece, pensiamo che persone del genere vadano perseguite e non debbano restare nella nostra terra – conclude – .Per questo rinnovo il mio plauso ai Carabinieri che ancora una volta hanno dimostrato di saper fare il loro mestiere per il bene della comunità».