14 Marzo 2018 - 14.51

VENETO – Cave, approvata una nuova legge dopo 36 anni

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“Dopo 36 anni abbiamo finalmente una nuova legge sulle cave. Adesso pensiamo all’approvazione del Piano (PRAC) che è strettamente legato alla legge, mettendo così a regime le nuove regole per le attività estrattive sul territorio regionale”. L’assessore regionale all’ambiente Gianpaolo Bottacin esprime la propria soddisfazione per l’approvazione da parte del consiglio regionale del Disegno di legge relativo alle “Norme per la disciplina dell’attività di cava”. “Il testo della legge – ha detto Bottacin – è il frutto di un impegnativo lavoro, su cui è stata trovata un’ampia condivisione, a partire dall’aspetto più importante che è il no a nuove cave”. Il perno intorno a cui ruotano la legge e lo stesso PRAC è infatti quello della riduzione del consumo del suolo. Il fabbisogno previsto per i prossimi 10 anni è di 80 milioni di mc. di materiale: di questi solo 12,5 milioni di mc. deriveranno da nuove estrazioni, mentre la parte restante sarà recuperata da demolizioni, opere pubbliche ed estrazioni già autorizzate. Nuove autorizzazioni riguarderanno solo ampliamenti di cave esistenti, ma per quanto riguarda sabbia e ghiaia non potranno esserci neppure ampliamenti, se non nelle province di Verona e Vicenza. Ogni autorizzazione potrà essere prorogata una sola volta e il ristoro per la presenza di una cava non riguarderà soltanto il comune interessato ma anche i comuni contermini. Le Province potranno assumere la competenza autorizzatoria previa intesa con la Regione. I siti di cava non potranno essere utilizzati come discariche ma le cave esaurite potranno essere trasformate in bacini di laminazione per la sicurezza idraulica e in bacini di accumulo per l’irrigazione.

 

“Il clima di condivisione su questa tematica fa ben sperare che anche i tempi di approvazione del PRAC saranno altrettanto rapidi”, conclude Bottacin”.

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