22 Novembre 2014 - 9.50

Renzi? Taglia il bonus bebè ma dà 40 euro agli immigrati

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di Alessandro Benigno-

La Legge di Stabilità per il 2015 approderà in Aula alla Camera giovedì prossimo e nel frattempo, in Commissione Bilancio, sta per subire alcune modifiche che non stravolgono di certo l’impianto generale del provvedimento ma che comunque si rivelano rilevanti per i cittadini, italiani e stranieri. E la sorpresa è dietro l’angolo.
Dal cilindro della manovra, infatti, ecco che per accedere
all’annunciato bonus bebè spunta un taglio radicale del tetto, che scende da 90mila a 25mila euro: una sforbiciata che riduce a dismisura la platea delle famiglie che potranno usufruire del bonus. Peccato che, al contempo, il Governo Renzi senza esitazioni confermi la social card da 40 euro al mese a tutti gli extracomunitari, provocando più di qualche legittima polemica.
Nello specifico, il bonus bebè sarà quindi legato all’indicatore Isee: 80 euro al mese per le famiglie con un indicatore fino a 25mila euro annui, che arriva a 160 euro se l’indicatore si ferma sotto la soglia dei 7mila euro all’anno. Il tetto dei 90mila euro di reddito annuo della famiglia che nel 2015 avrà un figlio, fissato dalla norma contenuta dalla Legge di Stabilità per poter percepire il bonus, viene quindi sostituito con l’Isee con un emendamento alquanto restrittivo.
Diciamolo chiaramente: a fronte di tutto ciò, l’estensione della social Card a tutti gli immigrati risulta essere una provocazione inaccettabile, uno sgarbo agli italiani. Uno sgarbo che si verifica in una congiuntura già caratterizzata da un clima rovente rovente, di comprensibile intolleranza ed esasperazione diffusa.
Perché Renzi non estende il bonus Irpef da 80 euro a una platea più ampia di lavoratori? Perché non pensa ai pensionati che hanno la retribuzione minima, ai quali non ha dato nulla ma ha aumentato le tasse a cominciare da quelle sulla casa? Perché se c’è da tagliare risorse per le famiglie italiane che aspirano ad avere un figlio nel prossimo anno non ci pensa due volte mentre a valutare se è opportuno concedere o meno risorse agli immigrati, in questa fase, non ci pensa proprio? Domande a cui se ne potrebbero aggiungere altre ma che rimarrebbero, in ogni caso, senza dignità di risposta. Anzi, una risposta c’è. Renzi, ancora una volta, conferma la propria “patologia politica” che appare incurabile più che mai: l’ «annuncite». E, ancora e ancora una volta, si dimostra un autentico democristiano 2.0. Uno che cambia tutto perché nulla cambi.

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