14 Settembre 2020 - 16.41

IPAB – Stato di agitazione, i sindacati: “Troppi precari”

Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa delle Segreterie Provinciali FP CGIL – CILS FP – UIL FPL (a firma di Stefano Bagnara – Ruggero Bellotto – Rosanna Marostegan).

È con estremo rammarico che, dopo una attenta riflessione ed un’ analisi anche delle note inviateci dall’Ente, le scriventi organizzazioni sindacali proclamano lo stato di agitazione del personale dell’Ipab di Vicenza.

Nelle ultime settimane abbiamo infatti preso conoscenza dal sito web dell’Ente di alcune decisioni che invece avrebbero dovuto essere oggetto di informazione e confronto sindacale. In particolare, apprezziamo il fatto che l’Ente abbia disposto l’indizione di un concorso per operatori socio sanitari ed infermieri a tempo indeterminato, come chiediamo da anni, ma che purtroppo non abbia preso in considerazione la nostra richiesta di avviare procedure di stabilizzazione del numeroso personale precario.

È grave che non si sia trovata una risposta a quelle lavoratrici e quei lavoratori che anche da molti anni prestano servizio presso l’Ipab con continui rinnovi di contratti a termine e che avrebbero ben meritato di veder riconosciuta la loro professionalità e la loro abnegazione all’Ente con gli strumenti normativi che consentono la trasformazione a tempo indeterminato del contratto di lavoro, e che ora rischiano pure di rimanere senza lavoro!

E non lascia certo tranquilli il fatti che nella delibera che indice il concorso, l’Ente preveda la possibilità di una riduzione dell’organico entro la fine dell’anno…

Allo stesso modo, siamo sconcertati dll’ appalto alla cooperativa Mano Amica del servizio di cura del piede per il periodo 17/08/2020 – 19/09/2020, mai comunicato alle Organizzazioni Sindacali. Da mesi chiediamo la ripresa dei servizi alla persona (cura del piede compreso) sia nei tavoli di confronto che con note formali, sentendoci rispondere puntualmente che al momento la priorità dell’Ente è quella di garantire l’attività di supporto agli incontri con i familiari, prevedendo per taluni servizi di cura alla persona una procedura che dia risposta solo agli interventi più urgenti.

Con l’esternazlizzazione in oggetto si certifica che quando sostenevamo ci fosse la necessità di riprendere le attività di Pedicure agli ospiti (e non solo, potremmo citare inoltre i servizi riabilitativi, il servizio di cura dei capelli degli ospiti etc.) lo facevamo a ragion veduta, dato il carattere di urgenza che la procedure di affidamento stessa mette in evidenza. Quello che lascia completamente sgomenti è il fatto che per tale attività non si sia naturalmente ricorso al proprio personale già in servizio (Ipab ha in organico una figura part time addetta a tal fine), ma che lo stesso sia stato dirottato ad altre mansioni così da dover affidarsi ad un appalto che, da quanto si legge, risulta anche maggiormente oneroso da un punto di vista economico. Se a questo aggiungiamo che l’operatrice direttamente coinvolta nel suddetto cambio di mansione risulta essere componente della RSU, nasce il sospetto che sia in atto un’operazione che da un lato vuole riproporre il tema delle esternalizzazioni dei servizi, e dall’altro si presenta come un inaccettabile attacco alle rappresentanze sindacali ed alla loro libertà di azione. Tutto questo in un frangente in cui le lavoratrici ed i lavoratori ci segnalano una graduale ma decisa riduzione del personale e dei servizi offerti all’utenza, dentro una riorganizzazione generale dei reparti che non solo non viene condivisa, ma nemmeno comunicata alle Organizzazioni Sindacali. Anche il tentativo di richiedere un incontro urgente al Presidente del Consiglio di Amministrazione, ha avuto come esito una risposta del Direttore Generale, limitata ad una “controrichiesta” di informazioni con l’unico obiettivo di dilatare i tempi del confronto. Con la naturale ed inevitabile proclamazione dello Stato di Agitazione del personale di Ipab chiediamo il ripristino immediato delle corrette relazioni sindacali, ribadiamo la nostra contrarietà ad ogni processo di esternalizzazione dei servizi e/o di riduzione degli stessi degli organici, chiediamo l’avvio delle stabilizzazioni del personale precario, stigmatizzando come inaccettabile ogni possibile attacco alle rappresentanze sindacale interne dell’Ente.

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