EDITORIALE – Cuba, va dove di porta il cuore

CUBA, va dove ti porta il cuore.

Alzi la mano chi, in questo periodo di freddo umido e nebbie, non vorrebbe andare almeno una settimana al sole della bellissima Isola caraibica. Senza far nomi, perché facilmente individuabile, di sicuro una persona disposta anche a fare carte false pur di andarci c’è.
Il turismo di fatto è il comparto strategico più importante per l’economia cubana, basti pensare che contro una popolazione di circa undici milioni di abitanti, lo scorso anno l’isola ha visto la presenza di circa cinque milioni di turisti.
Di contro, è altrettanto vero, che uno dei maggiori problemi dell’economia cubana, è lo scarso afflusso di capitali stranieri, con un forte fabbisogno d’importazione di beni e servizi, in primis l’oro nero del vicino Venezuela.
Senz’altro anche nel dopo Raul Castro il partito comunista avrà un ruolo fondamentale nel piano di sviluppo economico e sociale per dar corso a quelle riforme finalizzate a dar vita ad un socialismo sostenibile e prospero, sul falso modello cinese per intenderci, dove inevitabilmente ci sarà l’introduzione di elementi di mercato ma sempre sotto lo stretto controllo dello stato.
Molti pensano che sia davvero in corso un processo che può cambiare Cuba. La realtà è che la situazione economica è terribile, celata dietro una situazione di grande povertà della popolazione locale.
Sono molto lontani ormai i tempi che ispiravano i rivoluzionari di qualsiasi nazione, affascinati dalle gesta del CHE GUEVARA e dalla rivoluzione castrista.
La vera Cuba sta scomparendo. L’isola dove il tempo sembra essersi fermata per mezzo secolo, rischia i prossimi anni di subire una pacifica invasione del flusso turistico americano.
Scompariranno le famose case coloniali, le auto d’epoca degli anni 50 e le anziane signore che fumano sigari al ritmo di salsa. Il progresso e le riforme economiche introdotte da Raul porteranno inevitabilmente a questo.
Impossibile quindi non innamorarsi di questa Isola, fatta di mille diversità, dove la gente nonostante mille difficoltà è sempre allegra e sorridente.
Impossibile dire come farebbe un bambino dinanzi ad una pietanza sgradita BLEE che schifo…… troppo forti i ricordi che il viaggiatore porta casa da quest’ isola dal fascino inesauribile.

Non c’è tempo da perdere, prima che sia troppo tardi, per chi vuol vedere e vivere il fascino della vera Cuba. Il cuore deve andare oltre qualsiasi ostacolo, fosse anche economico.

Fabio Rossi