21 Luglio 2018 - 10.09

BUONGIORNO VICENZA: Variati prepara la sua successione in Provincia con i sindaci della Zona Grigia

Achille Variati non va in vacanza. Finita l’esperienza di sindaco di Vicenza e di Presidente della Provincia, si sta occupando da Presidente dell’UPI (Unione delle Province Italiane) del futuro di questi enti.
Lo fa facendosi allestire un ufficio all’ultimo piano di Palazzo Nievo da dove sta preparando la sua vera successione.
All’indomani della vittoria di Rucco infatti, Variati decade dalla guida della Provincia e gli subentra la sua Vice, Maria Cristina Franco, Sindaco di Costabissara, con il compito di traghettare il consiglio fino al traguardo del rinnovo presidenziale. Quando? La prima data utile sarebbe in settembre, quindi le regole non interpretate della democrazia vorrebbero che si andasse ad individuare il nuovo Presidente in tempi rapidi, anche perché, al contrario di quanto si racconta in questi giorni, i costi per le elezioni in Provincia sono abbastanza modesti dato che gli aventi diritto al voto sono i soli amministratori comunali, consiglieri, assessori e sindaci, e quindi non è come andare al voto come accadeva prima della riforma.
Pochi elettori, pochi seggi, pochi costi.
Perché allora si sta raccontando la favola del contenimento dei costi puntando al rinnovo a gennaio? Semplice, perché Variati vuole scegliersi il successore avendo il tempo di mettere a frutto le relazioni trasversali che ha sviluppato nel doppio mandato a Palazzo Nievo, da dove continua il suo lavoro di costruzione delle strategie sugli assetti futuri.
Se si andasse al voto a settembre buona parte dei sindaci sarebbe incandidabile perché in scadenza la primavera prossima, ma se si sposta tutto in avanti con la solita scusa del maggior coinvolgimento dei sindaci e del – modesto – risparmio sui costi di un’unico turno elettorale allora il quadro cambia completamente.
Perché in questo caso tornano in gioco da protagonisti i sindaci della zona grigia, i civici che pur essendo nell’area del centrodestra, hanno già votato Variati in passato ed hanno, con lui, familiarità e sintonie. I sindaci della Terra di Mezzo della politica sono i più efficaci alleati di Variati che può contare, con i suo PD, di una manciata di amministratori, au contraire, in crisi di identità e di prospettive. E nella Terra di Mezzo Achille Variati sta facendo la sua partita vera, blandendo le ambizioni dei primi cittadini che non si sentono valorizzati dai capi partito – in casa della Lega ve ne sono parecchi -, regalando opportunità e prospettive a quelli che si sono trovati alla guida del loro campanile con la civica improvvisata ma che non sono stati degnati di uno sguardo dai leader locali del centrodestra preoccupati che qualcuno di loro possa portar via loro la rendita di posizione conquistata, inventando strade e percorsi nuovi rispetto all’asfissia di un quadro politico privo di visione ed abituato a navigare a vista. In un contesto come questo Variati continua, incredibilmente, a tessere la sua tela dal suo ufficio di Palazzo Nievo, con gli amministratori della Terra di Mezzo, con i direttori dei giornali, con i presidenti delle categorie economiche, con gli stakeholder del territorio, non trascurando di inseguire, in un altro teatro che è la Capitale, il suo vero obiettivo, riuscire a far abrogare la legge di riforma delle Province e farle tornare ad essere ente di primo livello, (si dice che la Lega e il PD siano disponibili ma il M5S stia tenendo duro) come ai bei tempi di Manuela Dal Lago e Attilio Schneck, e in quel caso arriverebbe la miglior candidatura di tutte per Variati, se stesso.

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