11 Luglio 2018 - 10.58

BUONGIORNO VICENZA: la Provincia dopo Variati

Spenti i riflettori della campagna elettorale in città, l’attenzione del prossimo appuntamento significativo si sposta sulla Provincia. Gli equilibri di Palazzo Nievo, infatti, sia pure nella nuova veste di un Consiglio Provinciale eletto dagli amministratori comunali, sta procedendo alla guida di Maria Cristina Franco, Vice Presidente e sindaco di Costabissara che sta sostituendo Achille Variati che, non essendo più il primo cittadino di Vicenza, ha dovuto lasciare. Sembra che la scelta del nuovo Presidente venga rinviata alla primavera prossima, anche se si potrebbe fare già in autunno, perché spostando più in là l’appuntamento la contesa sarebbe più partecipata. La norma infatti prevede che chi si candida alla guida della Provincia debba avere il titolo di sindaco del suo comune, ma anche che non sia in scadenza nei 24 mesi successivi all’elezione e quindi, considerato che la maggior parte dei municipi vicentini va al rinnovo nella prima parte del 2019, ci sarebbe un’ampia volontà di far coincidere i due appuntamenti. Difficile che si riproponga lo schema di alleanze visto con Variati, il quale, pur essendo un esponente del PD, era riuscito a raccogliere consensi anche nel mondo dei civici e dei moderati del centrodestra – uno dei principali attori delle due precedenti edizioni fu, ad esempio, Costantino Toniolo, ex Forza Italia poi trasferitosi con Alfano con un significativo pacchetto di voti tra i sindaci del Vicentino ma con un aggancio importante anche in città visto che ha incassato, con la nomina di Lucio Zoppello, nientemeno che l’assessorato all’Urbanistica. Nel frattempo all’orizzonte si affacciano le varie ipotesi di candidatura, da una parte c’è una naturale opzione su Maria Cristina Franco che sta esercitando con equilibrio il ruolo di reggente e che potrebbe puntare ad una riedizione al femminile della guida di Palazzo Nievo – dove in passato hanno governato Giuseppina Dal Santo e Manuela Dal Lago -. C’è il Macron dell’Ovest Vicentino, Matteo Macilotti, che da sindaco di Chiampo con un fortissimo consenso personale (ha vinto le elezioni di giugno con il 90% nel suo comune) e consigliere provinciale in carica, di appartenenza civica piace un po’ a tutti e potrebbe rompere gli schemi tradizionali destra-sinistra aggregando intorno a sé un consenso trasversale che potrebbe spiazzare chiunque. La Lega sta meditando se fare il proprio candidato, si dice il sindaco di Rosà Paolo Bordignon e punterebbe alla conquista dello scranno più alto, forte del fatto di essere oggi il partito più consistente del centrodestra. Dal centrosinistra e in particolare dal PD non ci sono notizie di movimenti chiari perché, persa la figura forte di Achille Variati e la garanzia del voto pesante della città, sta attraversando una fase più critica. Resta da capire cosa succederà nei prossimi mesi alla luce del nuovo equilibrio perfezionato dalle urne del 10 giugno, soprattutto per capire cosa farà il nuovo sindaco del comune di Vicenza che può giocare un ruolo determinante nell’investitura o nel veto al candidato all Presidenza della Provincia.

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