14 Marzo 2018 - 16.26

VICENZA – Un viaggio attraverso l’Italia per comprendere l’Alzheimer

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A 10 anni dall’esperienza vissuta accanto alla madre malata di Alzheimer, il giornalista Michele Farina ha deciso di ripercorrere la propria storia in quella dei volti di altri malati. Il libro-inchiesta che ne è nato Quando andiamo a casa? Mia madre e il mio viaggio per comprendere l’Alzheimer. Un ricordo alla volta rappresenta uno spaccato che descrive l’Italia dell’Alzheimer in maniera logica ma anche emotiva.
A questo viaggio, e alle ultime novità della ricerca e nell’assistenza dei malati di Alzheimer, è dedicato l’incontro che si terrà venerdì 16 marzo alle 18.15 a Palazzo Bonin Longare, in corso Palladio 13, nell’ambito della Settimana del Cervello. Con il giornalista del Corriere della Sera dialogherà Elisabetta Farina, responsabile del servizio di riabilitazione cognitiva all’IRCCS S. Maria Nascente di Milano della Fondazione don Gnocchi  e co-responsabile per l’Italia del progetto europeo triennale MeetingDem.
In Italia, secondo il Rapporto Mondiale Alzheimer 2017, sono un milione e 241mila le persone colpite da questa malattia e circa 3 milioni quelle coinvolte nell’assistenza. Per tutte loro è giunto il momento di cambiare la cultura dell’assistenza, ovvero di cambiare il modo di prendersi cura di loro mettendo al primo posto qualità di vita e dignità della persona stessa.
Il libro di Farina descrive l’Italia dell’Alzheimer attraverso le vicende di pazienti, famiglie, operatori, ricercatori, strutture, associazioni. C’è Anna Maria, convinta di trovarsi nella casa di cura per inaugurare un nuovo negozio. C’è Emilio, che dopo 43 anni di matrimonio chiede alla moglie Elisa quando si sposeranno. C’è chi si è visto ridurre il vocabolario a due sole parole e chi invece ha una gran voglia di aprirsi e raccontare. Esperienze diverse, che disegnano però un percorso unitario. Il viaggio nel mondo di una patologia sempre più diffusa, complice l’allungarsi della vita, eppure “nascosta”: vissuta come un tabù, con dolore e vergogna spesso nell’isolamento. Ingresso gratuito consentito fino a esaurimento posti. È vivamente raccomandata la prenotazione.

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