22 Gennaio 2019 - 15.03

Valdastico Nord: il “no” del Consiglio di Stato

Arriva dal Consiglio di Stato un sonoro “no”, destinato ad accendere gli animi, al progetto per la prosecuzione dell’autostrada A31 da Piovene Rocchette verso il Trentino. E’ stata pubblicata oggi  la sentenza che accoglie il ricorso del Comune trentino di Besenello.

La  Valdastico quindi non sbucherà a Besenello. Non, almeno, fino a quando non sarà presentato un progetto complessivo e unitario dell’arteria che dovrà comunque rispettare i desiderata della comunità locale. Lo ha stabilito il consiglio di Stato che ha accolto il ricorso del Comune cassando la delibera del Cipe che autorizzava la realizzazione dell’arteria da parte della Serenissima.

Il contestato progetto di collegamento tra A4 e A22 attraverso l’A31 Nord – da Vicenza a Piovene Rocchette è operativo da anni e il cantiere per il prolungamento fino a Lastebasse è dietro l’angolo – è dunque rimandato al mittente. I giudici amministrativi di appello, d’altro canto, l’hanno scritto chiaro e tondo in sentenza che il bypass optato dalla Serenissima e della Regione Veneto al «niet» della Provincia di Trento – spezzando in due il progetto e facendosi approvare da Roma il primo tratto, quei 20 chilometri tra l’ultimo casello e la valle dell’Astico al confine con il Trentino – non va bene.

Accogliendo dunque il ricorso del Comune di Besenello che, in primo grado al Tar del Lazio, era stato respinto con perdite.
I magistrati  hanno sposato in pieno la tesi locale di Besenello, per un’opera che avrebbe seminato disagio e preoccupazione nella popolazione. Sullo spezzettamento dell’opera gli stessi giudici concordano con le rimostranze espresse nel ricorso sottolineando «l’illogicità e irrazionalità della scelta di proporre, e poi approvare con deliberazione Cipe 18 marzo 2013, il progetto preliminare del “1° lotto funzionale Piovene Rocchette-Valle dell’Astico” dell’autostrada Valdastico Nord A31, corrispondente al tratto insistente nel solo territorio veneto».

E ancora: «L’esame del provvedimento impugnato conduce ad escludere l’autonomia funzionale del primo lotto in quanto si afferma che l’opera completa consiste nella realizzazione del tratto di autostrada tra Piovene Rocchette e Trento».
Sull’ammissibilità del ricorso, tra l’altro: «Non vi sono dubbi  che la realizzazione di un’infrastruttura autostradale che si interrompe sul confine del territorio di un Comune è già di per sé idonea a determinare conseguenze dirette nel territorio medesimo e nella vita dei suoi abitanti, atteso l’aumento del traffico veicolare che con essa viene generato».

L’iter che ha portato la Serenissima a forzare le cose è partito l’8 agosto 2012 quando la Regione Veneto ha approvato in via definitiva i lavori sulla Valdastico Nord, incurante dei ricorsi di Trento. Il 18 marzo 2013 il Cipe ha dato il proprio benestare per la prosecuzione da Piovene Rocchette sino ai confini col Trentino. Ma il consiglio di Stato, adesso, ha detto che non va bene.

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