Stregoneria e ‘potere curativo di Dio’: il caso della setta australiana condannata per l’omicidio di una bambina

Setta religiosa condannata per la morte di una bambina: il caso Saints scuote l’Australia
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Per 17 anni, Brendan Stevens ha guidato la setta religiosa Saints, un gruppo chiuso e fanatico con sede a Toowoomba, nel Queensland. Questa settimana, il leader e altri tredici membri, tra cui i genitori della vittima, sono stati condannati per omicidio colposo, dopo la morte di Elizabeth Struhs, una bambina di otto anni malata di diabete, a cui è stata negata l’insulina salvavita.
Stevens, noto come “il pastore” o “il guaritore”, predicava una rigida interpretazione della Bibbia, sostenendo che solo Dio potesse curare le malattie e proibendo l’uso della medicina. Le sue convinzioni hanno portato alla tragica fine della piccola Elizabeth, lasciata morire in una lenta agonia di quattro giorni mentre i membri della setta pregavano e attendevano un miracolo.
Il processo, durato nove settimane, ha rivelato il controllo psicologico esercitato da Stevens sui suoi seguaci. Molti familiari delle vittime hanno testimoniato di aver tentato disperatamente di far uscire i propri cari dalla setta, senza successo. La corte ha appreso che Stevens imponeva ai membri di abbandonare il sistema medico, l’istruzione tradizionale e persino le festività come Natale e Pasqua.
Jason Struhs, il padre di Elizabeth, inizialmente riluttante a unirsi ai Saints, ha ceduto alla pressione dopo l’arresto della moglie nel 2021. Da quel momento, ha interrotto le cure mediche per sua figlia, convinto che solo la fede potesse salvarla. Ma la bambina non è sopravvissuta e il fanatismo del gruppo ha portato alla sua morte evitabile.
Dopo la sentenza, è emerso che i Saints ancora credono che Elizabeth risorgerà. Stevens, 63 anni, ex poliziotto e padre di sette figli, non ha mostrato alcun rimorso, ribadendo il suo credo: “Dio guarisce. Non c’è motivo di fidarsi della medicina”.
La tragedia ha sollevato interrogativi sulle sette religiose e sulla necessità di maggiori controlli per prevenire simili disastri. L’Australia si interroga su come proteggere i più vulnerabili da ideologie pericolose mascherate da fede.