7 Aprile 2022 - 15.33

PAOLO ROSSI SULL’EVEREST DI VICENZA – IL VIDEO DEL PROGETTO

“Il mio nome è Paolo Rossi” è un progetto che unisce arte e sport per celebrare una delle icone indiscusse del calcio italiano attraverso la realizzazione di un grande murale che sarà realizzato su una delle pareti della Torre Everest, l’edificio più alto di Vicenza, emblema del boom economico degli anni Cinquanta con i suoi 17 piani e circa 60 appartamenti. Un’opera di dimensioni straordinarie, che diventerà uno dei murales più alti d’Europa.

L’ambiziosa iniziativa di arte urbana, promossa dall’associazione culturale Wallabe con il patrocinio del Comune di Vicenza, sarà realizzata da Eduardo Kobra, uno degli street artist più noti e quotati al mondo.

L’iniziativa è stata presentata oggi dal sindaco Francesco Rucco, insieme al consigliere comunale presidente della commissione cultura, Caterina Soprana, da Federica Cappelletti, moglie di Paolo Rossi,dal direttore artistico di Wallabe, Federica Sansoni e da Ale Giorgini, illustratore e designer. Erano presenti anche Paolo Bedin, direttore del Vicenza Calcio, Gianfranco Vivian, vicepresidente di Agsm Aim, e Gianmarco Crestani amministratore di Torre Everest.

“Dalla scomparsa del grande Paolo Rossi la città non ha mai smesso di ricordare il campione rimasto nel cuore di tutti i vicentini per le sue doti calcistiche, ma anche per il sua cordialità e il suo indimenticabile sorriso – ha dichiarato il sindaco Francesco Rucco -. Grazie all’iniziativa di Wallabe possiamo ancora una volta ricordarlo attraverso l’abilità artistica di un noto street artist, Eduardo Kobra. Inoltre il progetto ha anche un’importante funzione, quella di riqualificare un quartiere all’avanguardia negli anni Cinquanta, epoca in cui si è sviluppato. L’iniziativa fra l’altro, ben si inserisce in un articolato percorso di rilancio culturale della città intrapreso con la partecipazione al bando per Capitale Italiana della Cultura 2024, che è valso a Vicenza il titolo di finalista e sarà realizzato nelle sue linee essenziali nel prossimo biennio”.

“Paolo Rossi ha portato il nome di Vicenza nel mondo, ne è cittadino onorario e come pochi ha amato Vicenza – ha precisato il vicesindaco e assessore allo sport Matteo Celebron -. Basterebbe solo questo per ricordare Pablito. Il murale a lui dedicato rappresenta un’altra occasione di memoria ma soprattutto un’immagine di speranza affinchè qualche bambino posando gli occhi sull’opera possa sognare e ripercorre la carriera di un calciatore e un uomo che ha segnato in maniera indelebile la storia sportiva del nostro Paese”.

“Credo che questo progetto rappresenti una grande occasione per Vicenza, grazie ad un duplice valore aggiunto – ha spiegato Caterina Soprana, consigliere comunale, presidente della terza Commissione Sviluppo economico e attività culturali di Vicenza -. Da un lato l’iniziativa testimonia l’affetto profondo della città per Paolo e per le sue doti umane, prima ancora che sportive, dall’altro l’indiscutibile prestigio di una firma come quella di Kobra e l’area in cui l’opera verrà realizzata, da tempo soggetta a fenomeni di degrado, concorrono ad imprimere una vera e propria azione di rigenerazione urbana che coinvolgerà tutta la zona circostante, trasformandola in un nuovo polo di attrazione anche turistica”.

“Con molta emozione ho accettato la proposta di Wallabe, nella persona di Federica Sansoni, assecondata dal Comune di Vicenza, di realizzare questo murale dedicato a Paolo – è intervenuta Federica Cappelletti, moglie di Paolo Rossi -. Eduardo Kobra è un artista di riconosciuto valore artistico internazionale, le sue opere mi piacciono molto, tanto che lo scorso agosto mi sono spinta con le figlie mie e di Paolo, Maria Vittoria e Sofia Elena, in cima ad una cava di marmo a Carrara, dove l’artista brasiliano ha realizzato il bellissimo volto del David di Michelangelo. E mi fa immenso piacere pensare che l’artista abbia scelto di fare questa opera, di elevato valore simbolico ed artistico, in onore di mio marito. Che, tra le altre cose, amava molto l’arte e ne riconosceva la sua levatura. So bene che le scelte iconografiche di Kobra sono sempre ben ponderate e selettive e Paolo merita davvero la gloria dei grandi. Grazie, pertanto, a Wallabe e a Federica Sansoni per l’idea illuminata, al Comune di Vicenza e al sindaco Francesco Rucco insieme a Caterina Soprana, che come sempre hanno sposato un’iniziativa, bellissima e unica, legata a Paolo Rossi. È sicuramente importante comprendere quello che questa opera rappresenterà, ovvero un riferimento per molti giovani che avranno il desiderio di realizzare il loro sogno: calcistico, sportivo o di vita che sia, e che in Paolo troveranno una ispirazione e spinta. Un mentore, una icona di coraggio, di determinazione, di valori, di forza e di vittoria. Grazie a nome mio, di Maria Vittoria, Sofia Elena e Alessandro”. 

Il murale sarà realizzato nell’edificio residenziale denominato Torre Everest ed in particolare sulla parere rivolta verso il colle di Monte Berico. Rivestirà l’intera superficie per un’altezza di 60 e una larghezza di 25 metri e sarà realizzato in concomitanza con la ristrutturazione dell’edificio. Per finanziare la realizzazione del murale, oltre al sostegno degli sponsor, è previsto l’avvio a partire da oggi di una raccolta fondi. Eduardo Kobra realizzerà il suo lavoro nel corso del 2023. L’immagine raffigurata verrà svelata solamente a conclusione dell’opera.

Il progetto

L’idea “visionaria” è nata dalla volontà di Wallabe, realtà orientata verso l’arte, l’innovazione e l’inclusione per un nuovo modo di vivere la città. Sotto la direzione artistica di Federica Sansoni, l’associazione ha infatti scelto di raccontare una storia straordinaria, rappresentando e celebrando l’immenso legame che unisce Paolo Rossi a Vicenza, città che negli anni ha sempre dato al calciatore affetto, supporto e opportunità e che gli ha conferito la cittadinanza onoraria nel 2020. Un amore incondizionato e assolutamente ricambiato dal campione grazie al suo modo leale, trasparente e genuino di essere sportivo, quello con cui è diventato simbolo di resilienza e riscatto, vera e propria icona per le nuove generazioni.

Lo street artist Eduardo Kobra

La commissione di realizzare il murale “Il mio nome è Paolo Rossi” è stata affidata a uno degli street artist più noti e quotati al mondo: Eduardo Kobra. Artista brasiliano classe 1975, è famoso nel mondo per i suoi murales immediatamente riconoscibili a colpo d’occhio per i loro colori vivaci e caleidoscopici. Per lui l’arte urbana è democratica e inclusiva e il suo compito è migliorare il mondo partendo dalle vite dei cittadini. A livello iconografico trae ispirazione da vecchie fotografie, fatti storici e grandi figure del passato e del presente: da Albert Einstein a Maria Teresa di Calcutta, da Nelson Mandela a Anna Frank, da Andy Warhol a Pelè.

Non è un caso che la realizzazione del murale dedicato a una delle leggende dello sport italiano sia stata affidata a un artista brasiliano. È infatti la naturale chiusura di un cerchio aperto 40 anni fa in occasione della famosa partita Brasile-Italia disputata ai Mondiali del 1982, durante la quale Paolo Rossi, soprannominato Pablito, giocò un ruolo decisivo nell’infliggere agli avversati una clamorosa sconfitta passata alla storia come “La tragedia di Sarrià”.

L’importanza dell’opera di Eduardo Kobra, quindi, non si limita soltanto a celebrare uno dei protagonisti del calcio mondiale, bensì rappresenta un messaggio prezioso che trascende il tempo e lo spazio: esso è un simbolo di rispetto verso l’essere umano che supera ogni tipo di differenza, nello sport come nella vita.

Video di presentazione

A corredo del progetto è stato realizzato anche un video di presentazione in collaborazione col regista Ivo Romagnoli (FILM IN’TUSCANY), che promuove così il docufilm prodotto nel 2019 “Paolo Rossi – A champion is a dreamer who never gives up” e che ha coinvolto a suo tempo in prima persona il calciatore. https://wallabe.art/progetto/kobra-per-paolo-rossi/

Guarda il video: https://bit.ly/IlmionomeèPaoloRossi

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