5 Dicembre 2024 - 16.29

Marco, trovato morto in garage: era stato sfrattato da un attivista che protesta contro gli sfratti

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Marco Magrin, 53 anni, è stato trovato morto giovedì scorso nel garage del condominio di strada Castagnole 4, dove viveva da tempo dopo essere stato sfrattato. L’uomo, deceduto probabilmente per un arresto cardiaco legato alle basse temperature e alle precarie condizioni di vita, aveva un passato segnato da difficoltà economiche e sociali. La vicenda assume contorni paradossali: l’appartamento da cui era stato sfrattato appartiene ad un attivista di Caminantes e del centro sociale Django, da anni impegnato nella lotta contro gli sfratti e per il diritto alla casa, secondo quanto riporta Il Gazzettino di Treviso.

Noto per le sue battaglie a favore dei più deboli, è stato recentemente tra i protagonisti di un blitz in consiglio comunale per protestare contro la crescente emergenza abitativa in città. Tuttavia, si è trovato nel ruolo di proprietario di casa costretto a sfrattare un inquilino moroso, una situazione che lui stesso combatte da sempre.

L’interessato ha spiegato di aver ereditato l’immobile con debiti e bollette non pagate, trovandovi Magrin e la sua compagna, entrambi senza lavoro. Non potendo sostenere le spese, ha chiesto loro di trovare un’altra sistemazione, ma Magrin è rimasto fino ad agosto, quando ha cambiato le serrature.

Da allora, Marco si era trasferito nel garage sottostante, dove è stato trovato senza vita. Il proprietario sosterrebbe di non essere a conoscenza del fatto che Magrin vivesse nel garage. La vicenda sottolinea la complessità del problema abitativo a Treviso, dove emergono storie di disagio sociale e contraddizioni legate alla lotta per il diritto alla casa.

La tragedia e le reazioni

Marco Magrin è stato trovato senza vita, ancora con indosso un giubbotto e un berretto di lana. Le sue condizioni di vita erano sconosciute ai servizi sociali, come ha sottolineato l’assessore al welfare, che ha invitato la cittadinanza a segnalare casi simili per evitare altre tragedie.

“La vicenda di Marco – ha dichiarato il sindaco di Treviso Conte– è un dramma che ci scuote profondamente. Nessuno ci aveva segnalato la sua situazione. Dobbiamo rafforzare il dialogo con la comunità per intercettare chi vive al limite”.

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