22 Dicembre 2023 - 15.44

ARZIGNANO – Carabinieri e Alpini commemorano il disastro del Vajont

Come consuetudine, le Festività Natalizie caratterizzano la fine dell’anno: un momento in cui si fanno i conti con il passato e si guarda al futuro con rinnovata speranza. Il 2023 è stato contrassegnato da significativi eventi a livello nazionale e mondiale. Solo per citarne alcuni: l’alluvione in Emilia Romagna piuttosto che la guerra in Ucraina o il più recente conflitto tra Israele e Hamas. In un mondo in turbolenta evoluzione, l’Italia ha saputo mantenere salda la propria posizione istituzionale anche grazie all’operato delle sue Forze Armate, da sempre schierate per la difesa dei cittadini e la salvaguardia delle libere istituzioni e sempre più spesso impegnate in operazioni di protezione civile. Quest’anno si è celebrato anche il 60° anniversario del disastro del Vajont: alle 22:39 del 9 ottobre 1963, 263 milioni di metri cubi di terra si staccarono dal monte Toc, franando nel bacino della diga del Vajont, tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. Travolti dall’enorme onda furono le frazioni di Erto e Casso, e poi a fondovalle, Longarone e le sue contrade, che vennero cancellate. Morirono 1910 persone, 487 avevano meno di 15 anni. La diga, invece, restò in piedi. Costruita lungo il torrente Vajont dalla Sade, ente gestore fino alla nazionalizzazione, doveva entrare in funzione per produrre energia, in pieno boom economico. Ma poggiava ai piedi del monte Toc, che lassù vuol dire marcio. Una tragedia che colpì indiscriminatamente civili e militari e che nelle ore successive al disastro vide proprio i militari, in particolare Alpini e Carabinieri, al tempo entrambi facenti parte dell’Esercito Italiano, pronti a prestare soccorso alle popolazioni di quelle terre, nel solco di quei profondi valori che da sempre contraddistinguono le nostre Forze Armate in Patria e all’estero: eroismo, dedizione al dovere, difesa del territorio, aiuto immediato e spontaneo a chi ha bisogno, difesa della legalità.

Nel solco di tali valori, venerdì 22 dicembre 2023 presso la Stazione Carabinieri di Arzignano, grazie al prezioso contributo delle locali associazioni ANC e ANA, si è svolto l’incontro tra l’Alpino in congedo Feliciano Antoniazzi, superstite, e il Brigidiere dei Carabinieri Simone Cerato, in servizio presso il Nucleo Comando di Compagnia Carabinieri di Valdagno, pronipote del Geniere Alpino Florindo Pretto disperso in quel drammatico evento che fu il disastro del Vajont e che ha segnato in modo indelebile la storia dell’Italia. Un momento rievocativo che ha riportato indietro le lancette del tempo alle ore 21:00 di quel tragico 9 ottobre 1963, quando l’Alpino Florindo Pretto, nato a Cornedo Vicentino (VI) il 18.01.1940, montava di guardia presso un deposito materiali del Genio a Longarone (BL), antistante la diga del Vajont, dando il cambio al collega Feliciano Antoniazzi, di Arzignano (VI). Si trattava di un deposito di attrezzature militari collocate nella zona di Pirago, vicino alla confluenza tra il torrente Maè e il Piave, da impiegare il successivo giorno 11 ottobre per un’esercitazione dei Genieri Alpini della Brigata Cadore finalizzata alla realizzazione di ponti di emergenza del tipo Baley. Questo cambio della guardia risultò provvidenziale poiché l’Alpino Antoniazzi, salvandosi, poté partecipare ai primi soccorsi della popolazione, a sua volta salvando la vita a un bambino di anni 10 anni rimasto solo ed intrappolato nel fango dopo la perdita dei genitori e del fratellino minore. Un lieto evento scaturito dal sacrificio della vita di un militare che ha consentito la sopravvivenza di un commilitone e di un giovane orfano. Quel bambino ha oggi 70 anni, si chiama Gino Mazzorana, vive a Longarone ed è portavoce della memoria storica custodita presso il cimitero monumentale di Fortogna dove riposano le vittime del Vajont.

L’incontro con il Brigadiere Simone Cerato, sugellato da un simbolico dono, ha rievocato, a distanza di 60 anni, il passaggio di consegne tra l’Alpino Florindo Pretto e il commilitone Feliciano Antoniazzi, per non dimenticare chi merita di essere ricordato.

L’evento, presenziato dal Comandante della Compagnia Carabinieri di Valdagno, Maggiore Alberto Veronese, con la partecipazione delle Autorità civili di Arzignano e Cornedo Vicentino, dei Carabinieri delle Stazioni di Arzignano, Chiampo e Crespadoro, nonché di numerosi rappresentanti delle locali Associazioni Nazionali dei Carabinieri e degli Alpini in congedo, ha inoltre rappresentato lieto momento di raccoglimento per lo scambio degli auguri in occasione delle imminenti Festività Natalizie.

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