23 Febbraio 2018 - 11.07

VENETO – Polizia Penitenziaria: Giusto stralciare lo svuota-carceri

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“La decisione assunta ieri dal Consiglio dei Ministri di non approvare la proposta di riforma dell’Ordinamento Penitenziario portata dal Ministro della Giustizia Andrea Orlando, va nella direzione giusta rispetto alla necessità di non causare la destabilizzazione del sistema sicurezza Italia” è quanto dichiara il Presidente dell’USPP Giuseppe Moretti oggi ospite alla Conferenza Stampa convocata a Verona dalla Senatrice Erika Stefani capolista della Lega già componente della Commissione Giustizia del Senato.

Per Moretti “è un segnale importante quello che era arrivato proprio dalle Commissioni parlamentari le quali hanno raccolto le critiche presentate da autorità come il Procuratore Nazionale Antimafia De Raho e che non abbiamo mancato anche noi di presentare a tutela della integrità lavorativa del personale appartenente alla Polizia Penitenziaria, visto le molteplici innovazioni sul modello di gestione detentiva, non attuabili senza una contestuale rivisitazione del modello organizzativo del Corpo”.

“Il sistema penitenziario” per Moretti “ha la necessità di una riforma che ne qualifichi la risposta in termini di reinserimento sociale mentre la riforma proposta, pur presentando parti condivisibili, sembra essere più uno “svuota carceri” mascherato per via dell’aumento delle possibilità di accesso alle misure alternative in diversi casi (anche relativamente a reati che creano allarme sociale) senza passare per i meccanismi di osservazione che nel sistema premiale attuale erano propedeutici alla concessione da parte del giudice di sorveglianza. Del resto la sospensione dell’approvazione riguarda proprio il fatto che con le modifiche che si tentano di introdurre si sarebbero aperte le porte delle carceri anche a chi ha commesso reati per i quali era prevista ab origine l’inibizione”.

L’USPP ha presentato significativi rilievi alle commissioni giustizia di camera e senato affinché come dichiara Moretti “non fosse smantellata la certezza della pena in un sistema che già oggi con le censure della Corte europea ha visto modificato il modello di controllo dei detenuti senza tener conto che per consentire agli stessi di restare nelle celle per almeno otto ore al giorno, si dovesse prevedere un impiego o comunque attività risocializzanti fuori dalle sezioni detentive. Allo stato invece, non solo con la “vigilanza dinamica” che altro non è che l’accorpamento selvaggio dei posti di servizio a causa della forte carenza d’organico nelle fila della Polizia Penitenziaria, si è azzerato uno dei compiti primari del Corpo, ovvero l’osservazione diretta del ristretto, ma sono aumentati gli eventi critici e soprattutto le aggressioni tra gli stessi detenuti e nei confronti degli agenti che avvengono anche negli istituti minorili dove, inspiegabilmente, continuano a stare anche i detenuti fino a 25 anni pur non essendo tali strutture adeguate a contenere tali soggetti.”

Per Moretti in ragione di ciò e dell’aumento delle esigenze di sicurezza derivanti dal pericolo “radicalizzazione” dei detenuti islamici “va messo in sicurezza il lavoro svolto dagli agenti per la Sicurezza del Paese, aumentando i posti detentivi affinché il sovraffollamento non debba essere ridotto con nuovi indulti (mascherati o non) e sia adeguato il numero dei poliziotti penitenziari alle reali necessità”.

In conclusione “ per l’USPP, la speranza che un nuovo esecutivo rifletta su un più organico pacchetto di riforme che possa restituire al sistema penitenziario con particolare riferimento alle funzioni attribuite allo stesso dall’art.27 della Costituzione, ovvero rispetto ad un vero percorso di recupero del reo, è inscindibile dal dotare la Polizia Penitenziaria di risorse umane e materiali in numero sufficiente e di attuare una politica che garantendo la certezza della pena trovi spazi per mantenere il passo con le mutate esigenze di sicurezza richieste dalla Società in cui viviamo perché è rispetto al modello che si intende attuare che possano ritenersi più o meno rispondenti provvedimenti come quello che il Governo ormai scaduto ha provato a far approvare”.

Dopo la conferenza stampa il Presidente Giuseppe Moretti e il Vice Presidente Francesco Laura accompagneranno una delegazione della Lega in visita nel carcere di Vicenza.

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