17 Gennaio 2017 - 16.29

VENETO – Caccia, Berlato: “Sanzioni a chi spara vicino alle case”

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Il presidente terza Commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto e coordinatore regionale per il Veneto di Fratelli d’Italia-AN, Sergio Berlato, al centro delle polemiche dopo l’approvazione della legge regionale che commina sanzioni a chi disturba intenzionalmente la caccia e la pesca, interviene con una precisazione che tende a equilibrare le forze in campo. Una precisazione che riguarda un progetto di legge che ha lo scopo di elevare sanzioni anche ai cacciatori. In quali casi?

“Pronto un Progetto di legge -scrive Berlato- che verrà presentato nei prossimi giorni in Consiglio regionale del Veneto da Sergio Berlato, Presidente della terza Commissione permanente del Consiglio regionale e Coordinatore regionale di Fratelli d’Italia-AN, che prevede le stesse sanzioni amministrative ( da 600 a 3.600 euro ) per i bracconieri che sparano nelle vicinanze delle abitazioni, equiparando queste sanzioni a quelle appena approvate dal Consiglio regionale del Veneto per chi vuole impedire intenzionalmente l’esercizio della caccia e della pesca.La legge statale 157/92 prevede il divieto per il cacciatore di esercitare l’attività venatoria ad una distanza inferiore a cento metri dalle abitazioni. Dal momento che ci sono alcuni bracconieri che, non rispettando la legge, si permettono di andare a sparare nelle vicinanze delle abitazioni, azione che non è solo illegale ma che produce anche un impatto fortemente negativo per l’opinione pubblica, riteniamo di doverli sanzionare pesantemente e nello stesso modo in cui abbiamo appena deciso di sanzionare coloro che vogliono intenzionalmente impedire l’esercizio di attività lecite come la caccia e la pesca. Equiparare i bracconieri ai cacciatori – ha commentato Sergio Berlato – è come equiparare i pirati della strada agli automobilisti. Non perché ci sono alcuni bracconieri che non rispettano le leggi dobbiamo pensare di vietare ai cacciatori il loro sacrosanto diritto di esercitare, nel rispetto della legge, l’attività venatoria e non perché ci sono alcuni pirati della strada che non rispettano il codice della strada dobbiamo pensare di impedire agli automobilisti il diritto di usare l’automobile.Siccome troppo spesso qualcuno vuole confondere ad arte i bracconieri con i cacciatori ed i pirati della strada con gli automobilisti per fare di tutta l’erba un fascio, riteniamo di dover fare netta distinzione tra i soggetti in questione e punire pesantemente chi, con il proprio deprecabile comportamento, danneggia l’immagine di un’intera categoria”.

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