23 Giugno 2020 - 9.34

Nuova Alitalia

Ci risiamo, sperando che sia finalmente la volta buona per avere una compagnia aerea di bandiera, efficiente, funzionante e redditizia.

Nella prima fase sarà una compagnia ridimensionata per dimensioni, inizialmente incentrata prevalentemente su voli nazionali ed europei a breve raggio con distanza medie di due/tre ore dal luogo di partenza e con un occhio di riguardo per le destinazioni turistiche.

Un piano comunque a divenire per ovvi motivi, e modificabile in base alle prospettive di ripresa dell’intero settore, flessibile il più possibile, in attesa di capire come sarà l’evoluzione del trasporto aereo nel periodo post COVID 19.

Come sempre altro nodo cruciale, non di facile soluzione per la presenza dei soliti veti incrociati, saranno le nomine “governative” circa i vertici della Nuova Alitalia, cioè di quelle persone che almeno sulla carta dovrebbero essere capaci di portare reddito da questa nuova avventura, ma che di fatto anche se non fosse così non avrebbero nessuna responsabilità in caso di risultati negativi, o meglio avrebbero l’unico obbligo di portarsi a casa compensi fuori mercato e non commisurati e subordinati al raggiungimento di determinati risultati di bilancio.

Per Alitalia quindi, almeno sulla carta, si apre una fase nuova, caratterizzata dalla presenza dello Stato.

Il rilancio poi, passata la prima fase, inevitabilmente dovrà passare e vedersela anche con il mercato internazionale, in un momento in cui il traffico aereo è diminuito in maniera drastica, con circa 7 milioni di posti di lavoro a forte rischio.

Ecco perché, la newco sembra l’ennesima sfida persa in partenza, un investimento non interessante incapace di portare profitto alle casse pubbliche, a meno di una nuova politica dei trasporti, difficile da progettare per i nostri improvvisati governanti.

Per concludere, ricordiamoci che l’Italia riuscì a riprendersi dopo la seconda guerra mondiale grazie alla lungimiranza e capacità di alcuni politici con un premier come De Gasperi o ministri come Fanfani, Romita, Vanoni per ricordarne qualcuno e con industriali quali Agnelli, Olivetti, Mattei sempre per ricordarne qualcuno …. e soprattutto senza ricorrere all’inutile passerella degli Stati Generali.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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