17 Ottobre 2017 - 12.44

EMERGENZA PFAS – Continuano gli interrogativi del Coordinamento

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In tema PFAS sono ancora molti gli interrogativi che permeano le notizie che si rincorrono in questi giorni. Il Coordinamento Acqua libera dai Pfas li ha messi nero su biano, in attesa di risposta. Eccoli:

“I valori ridotti a zero nell’acquedotto di Lonigo, lo annuncia trionfalmente Dell’Acqua direttore ARPAV ora anche a capo della Commissione salute ambiente della Regione.

Al dottor Dell’Acqua chiediamo: quali provvedimenti sono stati adottati per azzerare la contaminazione? Le azioni adottate garantiranno l’azzeramento permanente della contaminazione fino all’arrivo delle nuove fonti? E i costi ricadranno sui cittadini?

Per quanto riguarda le nuove fonti, le dichiarazioni dell’Assessore Bottacin rivelano che la strada per ottenerle non è ancora stata imboccata. Gli 80 milioni stabiliti dal governo, ci sono o non ci sono? Il Ministero delle Finanze (MEF), per stanziarli, ha richiesto dei progetti SPECIFICI. Sono stati presentati? E quando?

I pozzi di Carmignano non sono bloccati da chi non vuole risolvere il problema PFAS ma dall’Amministrazione comunale dello stesso comune che denuncia irregolarità procedurali sui nulla osta necessari per la loro terebrazione.

Per quanto riguarda il biomonitoraggio sulla popolazione, riteniamo sia di estrema importanza allargare ,  le analisi del sangue alla “zona arancione” affinché si acquisita piena consapevolezza da parte di tutta la popolazione dei livelli di contaminazione. Ricordiamo per esempio che Creazzo Altavilla sono stati colpiti dalla impressionante contaminazione a fine anni settanta le cui ferite sul territorio non sono ancora state sanate( vedi livelli di inquinamento di pozzi e del Retrone).

Sui limiti di contaminazione degli scarichi industriali

Per quanto riguarda il collettore gestito dal consorzio ARICA, in merito alla sentenza del Tribunale superiore delle acque relativamente ai ricorsi presentati, a che punto è il cronoprogramma per l’adeguamento dei limiti di scarico?

Anche i limiti di performance non erano di competenza regionale fino a 20 gg. fa poi tutto d’un tratto è avvenuto il miracolo. Si preoccupi l’assessore della bonifica Miteni in quanto già allo stato attuale il sito appare in contrasto con la Delibera della Giunta Regionale n. 360 del 22/03/2017 (a sua stessa firma) che prevede la delocalizzazione degli impianti industriali che possono compromettere la qualità delle falde.

Sulle analisi della catena alimentare

Ad oggi non conosciamo ancora i risultati delle analisi sulle matrici alimentari, quanto dobbiamo aspettare ancora?”

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