2 Settembre 2019 - 9.48

EDITORIALE – Zaia il moderato diventa rivoluzionario: ma l’autonomia?

Per essere aggiornato sulle notizie di cronaca di Vicenza e dintorni iscriviti al gruppo Facebook: SEI DI VICENZA SE... CRONACA E SICUREZZA

Ci dovrà pur essere una ragione se anche quest’anno Luca Zaia, per il terzo anno consecutivo, nella speciale classifica de Il Sole 24 Ore è risultato il Presidente di Regione, o Governatore all’americana se preferite, più amato dagli italiani. Il motivo, a mio avviso, sta nel suo apparire come uomo pacato, interessato ai fatti più che agli slogan, come un Presidente che sa far girare bene la sua squadra di governo, un politico lontano dagli slanci sanguigni e sopra le righe tipici ad esempio di un Gentilini, che infiammano la piazza ma poi lasciano il tempo che trovano.Se a questo si aggiunge che, merito dei veneti o della Lega è tutto da discutere, la nostra Regione è senza dubbio fra le poche in cui le cose tutto sommato funzionano, si capisce perché Zaia sia così apprezzato anche dopo 8 anni alla guida del Veneto. Vi confesso che negli ultimi tempi, di fronte al nuovo corso di Salvini, caratterizzato da aggressività e talvolta intemperanza, mi sono trovato a pensare che Zaia avrebbe potuto rappresentare il contraltare del Capitano, una sorta di riserva della Lega, qualora gli accadimenti politici lo richiedessero.Date queste premesse, capite bene che quanto avvenuto in quel di Conselve venerdì 30 agosto, fa riflettere.Cosa è successo?Che alla tradizionale Festa della Lega di fine agosto, che quest’anno coincideva con la crisi di Governo, alla presenza dello Stato maggiore del Partito al gran completo, fra urla e acclamazioni, Salvini ha parlato al suo popolo, di fatto aprendo la campagna del Nord contro il costituendo Esecutivo giallo-rosso.Che i toni del Capitano siano stati forti non stupisce; è il suo stile di comunicazione, accentuato sicuramente dalla delusione per non aver centrato l’obiettivo delle elezioni anticipate. Ma quello che non ci si sarebbe mai aspettati da una personalità considerata tra le più moderate qual’ è Zaia, è stato il suo discorso muscolare.“Da qui alle prossime elezioni voglio un popolo pancia a terra. Vi aspetto tutti A Pontida il 15 settembre e lì si parlerà veneto”.    Cosi, stando alle cronache, il Governatore si è rivolto ai militanti leghisti, aggiungendo “e vi aspetto tutti a Roma il 19 ottobre. Vi aspetto per strada, pronti per la rivoluzione”.Parole forti, una chiusa infuocata urlata da uno Zaia in maniche di camicia ad una folla di sostenitori in delirio. Che il clima fosse cambiato lo si era capito da qualche tempo anche in “Terra di San Marco”, e fra le fila dei leghisti veneti.Di fronte al Movimento 5 Stelle, che da mesi aveva messo in atto tutte le manovre dilatorie possibili per boicottare l’autonomia differenziata votata da milioni di veneti, su cui Zaia aveva puntato tutte le sue carte ed il suo peso politico, era evidente che la misura era colma.Anche il pragmatico Zaia, dopo averci creduto per oltre un anno, ha dovuto alla fine prendere atto che l’autonomia era un provvedimento che Roma avrebbe votato “il giorno del poi, dell’anno del mai”, mostrando chiari segnali di irritazione.  Tanto da arrivare a dire: “sul tema dell’autonomia saremo come un nido di vespe per qualsiasi Governo”.Ma capite bene che “fra essere un nido di vespe”, una bella immagine che equivale a dire saremo incalzanti, non daremo tregua, ed invocare la rivoluzione delle piazze ce ne corre.E’ pur vero che anche Umberto Bossi in altri tempi parlava di “fucili bergamaschi”, di 300mila ribelli delle valli, e altre simili amenità.Ma erano altri anni, in cui la Lega era la Lega Nord, il partito della secessione, il partito della Padania, del Dio Po, del Parlamento padano e della Guardia padana.Uno scenario completamente diverso da quello attuale, che vede la Lega di Salvini cercare il consenso anche fra gli elettori del Sud, con l’obiettivo dichiarato di diventare una forza politica “nazionale”.Ma c’è soprattutto un altro aspetto da considerare.Luca Zaia, ormai uomo di lungo corso nelle istituzioni repubblicane, che vanta nel “cursus honorum” anche un passaggio da Ministro, non può ignorare che quando parla le sue non sono mai le parole di un privato cittadino.Lui, nel bene e nel male, è un uomo delle Istituzioni, dello Stato, e come tale non può invitare i cittadini all’ eversione, alla rivoluzione, pena la rottura dello Stato di diritto.Uno di noi, se si mettesse in un luogo aperto al pubblico ad invocare la piazza e la rivoluzione, probabilmente qualche problemino con la forza pubblica lo avrebbe.Capisco la delusione per mesi e mesi di mancate risposte ai problemi del Veneto, capisco la rabbia di fronte a Partiti che avevano fatto intendere al Capitano che le elezioni erano sicure, e che poi hanno cambiato idea cercando di dare vita ad un altro Governo. Ma bisogna che anche dalle parti della Lega si prenda atto che a Roma non è in atto alcun “colpo di Stato”, perché la nostra Costituzione prevede che i Governi nascano in parlamento, qualora due o più Partiti convergano su un comune programma.Allo stato, non è ancora sicuro se alla fine 5Stelle e Partito Democratico riusciranno a trovare l’accordo, ma se così fosse le elezioni sono state per la Lega solamente “un sogno di una notte di mezza estate”.Ma è anche vero che di elezioni in Italia ce ne sono sempre, ed a breve si voterà per il rinnovo dei Consigli regionali di Umbria, Emilia Romagna e Toscana.Ottime occasioni per iniziare da subito campagne elettorali per conquistarle queste Regioni, e questa sarebbe la cartina di tornasole per verificare se gli elettori alla prova del voto siano portati a dare ancora fiducia alla Lega, in prospettiva delle elezioni politiche che prima o poi arriveranno.Tornando a Luca Zaia, c’è da augurarsi che i suoi richiami alle folle ed alla rivoluzione siano stati ispirati dal clima surriscaldato dell’incontro di Conselve.Agli uomini politici può capitare ai comizi di farsi prendere un po’ la mano per galvanizzare i presenti.L’importante è che si tratti solo di parole in libertà.

Per essere aggiornato sulle notizie di cronaca di Vicenza e dintorni iscriviti al gruppo Facebook: SEI DI VICENZA SE... CRONACA E SICUREZZA
VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
UNICHIMICA

Potrebbe interessarti anche:

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
CAPITALE CULTURA
UNICHIMICA