5 Agosto 2018 - 9.16

BUONGIORNO VICENZA: Campo Marzo. Manca il foglio del come…

Non si smette di parlare di Campo Marzo e dintorni, non si smette di tenere i riflettori puntati sul supermarket dello spaccio all’aperto nel più grande parco cittadino. Oggi risponde il sindaco che promette impegno e azioni concrete, dall’aumento di personale della Polizia Municipale alle telecamere alle body cam, l’ultima trovata tecnologica in materia di sicurezza urbana, in pratica una piccola telecamera indossata dagli agenti che può registrare quanto accade. Un Grande Fratello portatile, potrebbe servire. Ma se andate oggi in Campo Marzo, troverete probabilmente la stessa scena di ieri. Se ci andrete domani il rischio della delusione è molto alto.
Ecco perché non basta più la politica degli annunci, altrimenti si rischia l’effetto Variati, che ha passato dieci anni a farne e ha poi lasciato a Dalla Rosa il compito di continuare su quel solco. Bisogna intervenire subito.
Campo Marzo richiede misure straordinarie e non può aspettare i tempi delle normali procedure amministrative. Il bazar dello spaccio a cielo aperto è una priorità o viene collocato sullo stesso piano dello spostamento del Front Office o della fluidificazione del traffico di cui si sta occupando Cicero, il primo a beneficiare di un po’ di risorse recuperate al volo dalla nuova Amministrazione? Se queste priorità sono uguali lo si dica chiaro, se invece, come è sempre stato nello storytelling di Francesco Rucco, la sicurezza ha priorità uno, lo si deve dimostrare. Con il linguaggio e gli strumenti ordinari o straordinari della Pubblica Amministrazione, determine dirigenziali, delibere di giunta, variazioni di bilancio che definiscano le risorse con cui finanziare la bonifica di Campo Marzo. Non si tratta di risolvere in pochi giorni quello che non è stato fatto in dieci anni, ma la città ha scelto Rucco anche per vedere subito la differenza fra chi promette e chi fa.
Come diceva Maurizio Crozza nel siparietto in cui imitava Luca Cordero di Montezemolo che lanciava il suo movimento – L’Italia dei Carini – dopo aver elencato cosa non andava bene e cosa serviva al Paese, arrivato al punto in cui doveva spiegare come avrebbe risolto, “manca il foglio del come”.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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