25 Maggio 2020 - 16.11

Assistenti civici: l’ultima trovata che non piace a nessuno

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Raffica di proteste contro la proposta di istituire gli “Assistenti Civici” (60 mila persona) per controllare la fase 2.

Partiamo da una precisazione fatta dal Ministro degli Affari Regionali Boccia: “Gli assistenti civici non avranno un potere di intervento immediato. La loro attività di controllo si esaurirà al massimo nella segnalazione ai vigili e alle forze dell’ordine di eventuali situazioni di assembramento. Gli assistenti civici, inoltre, non saranno retribuiti. Si tratta di volontari che si occuperanno ad esempio di aiutare i Comuni e la Protezione civile in compiti quali la consegna dei pasti a casa per gli anziani, il recapito delle medicine, il sostegno nella realizzazione delle misure di distanziamento sociale. Saranno impiegati per un massimo di 16 ore la settimana. Nelle scorse settimane, quando vigeva il lockdown di molte attività produttive le relative mansioni erano svolte da volontari che poi sono tornati al lavoro quando le fabbriche hanno riaperto. Si tratta quindi di volontari (come chiarisce il Corriere), che offriranno ai Comuni e agli enti locali la possibilità di potenziare i controlli nelle strade, nelle spiagge e nei luoghi della movida. Potranno poi essere utilizzati per potenziare l’assistenza alle categorie più fragili, dagli anziani ai bambini. (per conoscere altri dettagli: clicca qui)

“Se apri i locali nei luoghi dove ci sono i locali le persone ci vanno. Se non vuoi, organizzi prima afflusso, modalità e controlli. Non servono assistenti civici”.    Matteo Orfini, parlamentare Dem, è solo uno dei politici (di maggioranza e opposizione) che si scagliano contro la proposta di utilizzare “assistenti civici” – o come li definisce Ylenja Lucaselli di Fdi, “guardiani dello spritz – per evitare assembramenti.
   

Incalza Carlo Calenda, leader politico ascentente (Azione) che scrive su Twitter: “Lo avesse proposto Salvini sareste tutti in piazza. Sardine comprese. Avete perso ogni oggettività e ritegno”.

Sferra un attacco Facebook il leader della Lega Salvini: “Che strana la sinistra italiana” scrive. “Da sempre contro le “ronde” di cittadini disarmati per controllare parchi giochi e quartieri dove giocano i nostri figli, adesso con la scusa del virus inventa “assistenti civici” per controllare cosa fanno gli Italiani.
Mi pare che si stia esagerando. Gli Italiani hanno bisogno di fiducia, di sostegno economico e di lavoro, non di controllori, droni o ispettori alle calcagna! “.

Pesanti critiche arrivano da destra e da sinistra.  Giorgio Mulè di Forza Italia la definisce l’“ennesima pagliacciata” del governo. Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia e +Europa, hanno messo in guardia sul fatto che anche questa proposta si inserisce nel contesto della “deriva autoritaria”. Emma Bonino, ha parlato di “idea orwelliana”, mentre la leader la Meloni, dopo aver ricordato che gli assistenti civici “avranno il compito di aiutare le Autorità a far rispettare le regole della Fase 2 e le limitazioni delle libertà individuali imposte a colpi di decreto“, pone degli interrogativi: “Saranno reputati pubblici ufficiali, per evitare che siano insultati o aggrediti dai cittadini?”; “Avranno una divisa e strumenti per difendersi, tipo un manganello?“; “Cos’è, la versione grillo-piddina dei guardiani della rivoluzione?”. “Di fatto – ha sottolineato Meloni – si tratta di una milizia autorizzata dal governo. Credo veramente che si stia esagerando. La deriva autoritaria alla quale stiamo assistendo sta assumendo contorni grotteschi, ma non per questo meno pericolosa di ogni altra deriva liberticida”. “Al governo consiglio di non tirare troppo la corda perché gli italiani sono stanchi e arrabbiati”, ha quindi concluso la leader di FdI.

Una critica che accomuna anche Leu, +Eu e Iv, con Francesco Laforgia (“riflette un’idea di lavoro povero, poco o per nulla retribuito”), Giordano Masini (“proposta dal vago sapore orwelliano”) e Matteo Renzi che dà semplicemente ragione ad Orfini. Parla di “deriva autoritaria”, invece, Giorgia Meloni che mette in guardia dai rischi di avere “”una versione grillo-piddina dei guardiani della rivoluzione”.
    “Se al peggio non c’è mai limite questo governo il fondo del barile lo sta raschiando da tempo”, tuona infine Giorgio Mulè di Fi che parla anche di “goffa Guardia Civica”.

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