EROTICO VICENTINO: SE TUTTI FOSSERO COME GIACOMO CASANOVA
E se i seduttori contemporanei fossero come Giacomo Casanova, scrittore e avventuriero veneziano vissuto nel ‘700 tra donne e arte?
Sicuramente le cose oggi sarebbero diverse, se i seduttori fossero come Giacomo Casanova: eclettico ed affascinante personaggio settecentesco che seppe conquistare le donne tra avventure, scorribande e letteratura.
Oggi, si sa, il seduttore ammicca alla fotocamera del telefono intento a farsi un selfie acchiappa-consensi da postare sui social, non sempre offre alla fanciulla con cui esce e si bea della propria bellezza più che ammirare ed esaltare quella della compagna.
Insomma, molto diverso da Giacomo Casanova, che però un santo non fu.
Nato ad inizio aprile del 1725 a Venezia da una coppia di attori.
Casanova consegue la laurea in giurisprudenza a Padova, prova a buttarsi nella carriera ecclesiastica ma, ovviamente, non fa per lui, al che tenta con quella militare, ma poco dopo si dimette. Conosce il patrizio Matteo Bragadin che lo mantiene come fosse suo figlio. La sua vita brillante però induce a dei sospetti e così Casanova è costretto a scappare da Venezia e a rifugiarsi in quel di Parigi. Dopo tre anni torna nella città natale, ma è accusato di aver disprezzato la Santa Religione per un’avventura (udite udite – ndr) con due monache e viene rinchiuso nei Piombi, ma il 31 ottobre 1756 riesce ad evadere grazie ad una fuga che lo renderà celebre.
Malgrado i frequenti viaggi rimarrà sempre innamorato della sua Venezia, oltre che amante della “dolce vita” della città tra teatri, bische e casini, dove organizza cene elegantissime e consuma con l’amica di turno manicaretti e incontri galanti.
Si rifugia nuovamente Parigi, dove però viene arrestato per bancarotta. Si sposta in Svizzera, Olanda e a Londra, in Prussia, Russia e Spagna. Poi, nel 1769, torna in Italia, ma dovrà aspettare due anni prima di avere il permesso di ritornare a Venezia dopo un esilio di circa vent’anni.
Giacomo Casanova fu un uomo ambizioso e brillante, amante degli agi e pieno di desideri. Castano, molto alto per l’epoca (pare circa un metro e novanta), occhio furbo e carattere volubile, una personalità magnetica e doti intellettive ed oratorie superiori alla media.
Celebri le sue opere, da “Né amori né donne” contro il patrizio Carlo Grimani per un torto subito, a “Storie della mia vita”, bibliografia pubblicata in francese, “Storie della mia fuga” e il romanzo “Icosameron”.
“Felici quelli che senza nuocere a nessuno sanno procacciarsi il piacere, e insensati gli altri che si immaginano che l’Essere Supremo possa rallegrarsi dei dolori e delle pene e delle astinenze ch’essi gli offrono in sacrificio”, scrisse parlando di se stesso.
Insomma, meglio lui o i seduttori di oggi? A voi la scelta!