23 Ottobre 2017 - 11.46

REFERENDUM – Alessandra Moretti per l’astensione perde ancora e scatena il web

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I commenti post Referendum aprono, a mente fredda, altri fronti di discussione e dibattito. Dopo il risultato notevole relativo all’affluenza e quasi scontato il risultato dello scrutinio, in casa PD, partito molto freddo e spesso ostile nei confronti di questa consultazione elettorale, probabilmente si vive il risultato con una certa insofferenza.
Anche se il PD Veneto aveva dato il suo Sì al referendum non sono passati insosservati quei 18 voti contrari in direzione regionale del partito. Nonostante una delle ragioni per criticare il referendum dei rappresentanti politici del PD ospitati nelle varie trasmissioni televisive fosse il paragone con la strada seguita dall’Emilia Romagna di contrattazione con il Governo, è apparso chiaro come la questione autonomia non fosse fra i primi punti in agenda del PD.
Non solo, buona parte della stampa vicina al partito democratico ha quotidianamente criticato la scelta del voto, puntando il dito sullo spreco di risorse e accostando il voto ad un conflitto Nord-Sud o all’egoismo di una regione, portando dati sulla tassazione, l’evasione e quant’altro.
Ultima clamorosa uscita, quella di Alessandra Moretti, che ha dichiarato pubblicamente la sua astensione con un post sul suo profilo Facebook, condiviso successivamente sui social più come strumento di attacco verso la candidata perdente del Partito Democratico alle elezioni regionali contro Zaia, che come invito all’astensione.
Pubblichiamo il suo post, che ha scatenato un autentico putiferio in diversi popolosi gruppi Facebook veneti.
Tralasciando e condannando tutti i commenti offensivi, sessisti al limite della denuncia, la sua scelta è stata molto criticata e interpretata come un ulteriore scivolone della politica vicentina. Il post è diventato un meme per quanti hanno deciso di andare a votare, buona parte dei quali proprio elettori del PD.

Ecco il post di Alessandra Moretti:
“Ho deciso di non andare a votare e la mia astensione la rivendico come un diritto sacrosanto per manifestare tutta la mia contrarietà rispetto ad un modo strumentale e scorretto di utilizzare il voto dei cittadini per scopi diversi da quelli espressi. Questo referendum è inutile ma costoso: vengono utilizzati i soldi dei veneti e dei lombardi per fare una bella campagna elettorale ai due governatori a 3 mesi dalle elezioni politiche. Da domani non cambierà nulla perché Zaia e Maroni dovranno comunque avviare il negoziato con il Governo: potevano farlo da mesi come ha ben fatto Bonaccini, Presidente dell’Emilia Romagna, ottenendo proprio qualche giorno fa la firma all’intesa con Gentiloni. Ecco perché parlo di referendum truffa. Ecco perché oggi non andrò a votare: non intendo portare acqua al mulino di chi fa propaganda dalla mattina alla sera senza mai praticare concretamente quello di cui parla.”

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