20 Settembre 2024 - 12.00

Curiosità – Svelato il mistero dello sbadiglio?

Sbadigliare è un gesto molto comune, spesso imprevisto e talvolta imbarazzante, che si diffonde rapidamente da persona a persona e ha affascinato a lungo la comunità scientifica. Ma cosa accade quando sbadigliamo?

Derivato dal latino “badare”, che significa aprire la bocca, lo sbadiglio è un comportamento stereotipato, ovvero una contrazione involontaria della mandibola accompagnata da una lunga inspirazione seguita da un’espirazione più rapida. Durante questo processo, si attivano diverse sostanze chimiche nel cervello, come serotonina, dopamina e acetilcolina, che influenzano il nostro stato di veglia. Anche i muscoli del collo si contraggono per aprire laringe e faringe, permettendo all’aria di riempire i polmoni. Il diaframma, a sua volta, si contrae per gonfiare i polmoni, con l’obiettivo di ossigenare il sangue.

Ma perché sbadigliamo? Questo riflesso sembra aumentare la vigilanza e l’attenzione. Secondo gli scienziati, sbadigliare potrebbe rappresentare un passaggio da un’attività cerebrale interna, come la riflessione o la meditazione, a una focalizzata sull’ambiente esterno, una sorta di transizione tra sonno e veglia. Un’altra ipotesi suggerisce che sbadigliare aiuti il drenaggio venoso, favorendo il ritorno del sangue al cuore. In questo modo, ridurremmo anche alcune sostanze che inducono il sonno. L’ultima teoria ipotizza che lo sbadiglio serva a regolare la temperatura del cervello.

Lo sbadiglio è anche legato alla socialità e all’empatia. Uno studio del 2020, pubblicato sulla rivista PLOS One, ha rivelato che le persone sono più inclini a sbadigliare quando sono in presenza dei loro cari: più stretti sono i legami, più intensi sono gli sbadigli. Anche tra gli animali sociali, come primati, gatti e cani, si osserva spesso questo riflesso in risposta ai comportamenti dei loro simili.

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