20 Gennaio 2021 - 13.11

Zaia oggi: “Contagi in calo, ma non è finita: 4.400 focolai nelle scuole”

DATI “I dati li abbiamo buoni, al di là dell’ospedalizzazione abbiamo Rt e altri parametri buoni. Vedremo se da venerdì avremo zona arancione o gialla, di certo non zona rossa. Ho solo una preoccupazione: che ci sia qualcuno che possa pensare che sia finita. Con 2.900 persone positive e il 4 per cento dei positivi non è finita. Faccio l’esempio della Lombardia che oggi è in zona rossa nonostante le restrizioni e non per colpa, ma perché il virus è fatto così. Siamo usciti dal periodo delle feste e questo ci agevola, ma se torna lo struscio delle piazze capite che potremmo creare un elemento di diffusione del virus che potrebbe diventare un moltiplicatore”.

SCUOLA “Non posso non ricordare che l’innalzamento della curva, da noi e a livello internazionale, è avvenuto in corrispondenza dell’apertura della scuola. I ragazzi non hanno nessuna colpa, hanno diritto di andare a scuola in presenza ma anche il diritto di farlo in sicurezza, oggi quella sicurezza a nostro avviso non c’è. Spero che il giudice amministrativo, in sede di ricorso al Tar, valuti con attenzione le relazioni che i nostri tecnici hanno prodotto. Abbiamo procrastinato l’apertura al primo febbraio perché queste sono le indicazioni date, non per un vezzo. Ci sono 4.400 focolai scolastici già censiti.  Dopo il 1° febbraio? Dobbiamo vedere in che zona saremo. Se il Tar ci desse torto sulla chiusura, fatto salvo che ci leggeremo la sentenza e valuteremo come comportarci, i trasporti hanno bisogno di 4 giorni per entrare a regime. Le sentenze si rispettano anche ricorrendo al Consiglio di Stato”

VACCINI “Ieri sera c’è stato l’incontro con il governo per parlare di vaccini e la situazione è piena di punti di domanda. Se c’è da tutelare la posizione nazionale e veneta non si può prescindere dal contratto stipulato perché è inutile che facciamo battaglie contro i mulini a vento. Da una ricerca che ho fatto sembra che anche in altri Paesi europei la fornitura sia stata tagliata, Germania e Francia in primis. Non vorrei che la Pfizer abbia fatto i conti sulla sesta dose per flacone. Io ieri sera ho ribadito che il taglio del 29 per cento sia orizzontale tra tutte le regioni, non può essere che il Veneto paghi con oltre il 50. Come siamo messi adesso? Siamo solo a coprire i richiami, di fatto la campagna vaccinale si è arrestata per questa e la prossima settimana. Ci servono 110 mila dosi per i richiami. Al momento abbiamo 22.230 dosi dell’ultima fornitura più altre 20 mila in magazzino. Spero che Ema dia il via libera ad Astrazeneca visto che questa si impegna a dare otto milioni di dosi, si viaggerebbe molto più velocemente anche perché, non avendo il problema di refrigerazione e gestione che hanno Pfizer e Moderna, possiamo andare tranquillamente attraverso i medici di base”.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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