27 Novembre 2017 - 15.39

VILLAVERLA – Anche i Gas vicentini si schierano con i NoPfas

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Anche la Rete Gas Vicentina (Gruppi di Acquisto Solidale), comprendente più di 700 nuclei familiari e circa 3.000 abitanti circa di Vicenza e Provincia, scende in prima linea assieme a tutte le associazioni ambientaliste e comitati territoriali nella tutela dell’ambiente. Come recita un comunicato diramato dal Gas, infatti “Siamo anche noi per l’informazione e la presa di coscienza del disastro ambientale da PFAS venuto alla luce nel 2013, e come Gas si chiede e chiederà alle autorità competenti: con quale criterio è stato stabilito (relativamente al consumo di pesci), che il divieto venga limitato al solo pescato della Zona Rossa, qualificata e circoscritta come tale con DGR 2133/2016   e che identifica i 21 Comuni approvvigionati da acquedotti contaminati da sostanze perfluoroalchiliche; la motivazione della mancata inclusione, in tale divieto, della zona arancio (comprendente i Comuni di Altavilla-Creazzo-Montebello Vic.no-Montecchio Maggiore-Sovizzo-Trissino –Vicenza Ovest), tenendo in considerazione che, nello specifico i Comuni di Altavilla, Creazzo e Sovizzo, sono stati assoggettati in forma pesante all’inquinamento degli anni ’70 . A seguito del disastro di quegli anni, i tre comuni delle Terre del Retrone si sono allacciati, nel 1976, all’acquedotto Vicentino falda di Dueville”.

Tra le finalità di Rete Gas Vicentina vi è il sostegno economico agli allevatori ed agricoltori a km zero, anche sotto forma di cooperative socialmente utili che offrono lavoro a soggetti con disagi fisici e/o psichici). A questo proposito, continua il comunicato: “Da quando a fine 2013 siamo venuti a conoscenza di tale inquinamento da PFAS e alla luce della Tabella Regione Veneto su Campionamento alimenti di produzione locale per la ricerca di PFAS datata 06/11/2015, e successivo Piano di campionamento per il monitoraggio degli alimenti in relazione alla contaminazione da Pfas in alcuni ambiti della Regione Veneto, in data 16/11/2017 in cui è stata nuovamente riscontrata e confermata la contaminazione su diverse matrici alimentari è venuto a mancare per noi tutti un requisito fondamentale: riteniamo che la qualità di prodotti come carne, pesce, uova e verdura sia stata compromessa. A seguito di questo abbiamo visto, un po’ per volta, infrangere il nostro sogno, quello di poter essere solidali in primis con gli allevatori e coltivatori della nostra fertile terra che svolgono la loro attività anche con scopi socialmente utili. Riteniamo pertanto inconcepibile che il divieto in questione (relativo al pescato) e il campionamento appena trasmesso (relativo agli alimenti) siano limitati alla sola Zona Rossa, considerato che la falda contaminata si allarga sino a tutta Vicenza Ovest sino alla Zona Arancio Appena saranno resi noti tutti i dati dei singoli campionamenti alimentari, agiremo con e presso le Autorità competenti, a tutela di noi consumatori ecosolidali e dei nostri produttori locali che hanno tutto il diritto ad essere tutelati”.

 

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