18 Agosto 2016 - 14.48

VICENZA- Variati: “Bene i migranti al lavoro, ma attenzione ai delinquenti”

variati premia i profughi

“È positivo che il Governo pensi al coinvolgimento nel lavoro volontario dei richiedenti asilo al servizio delle città, come da tempo avviene anche a Vicenza. Ma se da una parte è doverosa l’accoglienza per chi fugge da guerre e persecuzioni, dall’altra parte è necessaria la massima severità verso chi chiede la protezione umanitaria ma viene sorpreso a delinquere”.
È il commento del sindaco Variati alle parole del prefetto Mario Morcone, capo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’interno, che ha dichiarato di voler avviare progetti lavorativi per i richiedenti asilo sulla scia di quanto già avviene in diversi Comuni, fra cui Vicenza, dove da mesi è attivo un progetto di volontariato grazie all’intesa fra Comune di Vicenza, Prefettura, Aim e cooperative che riprenderà nel mese di settembre.
L’attività di pulizia del suolo ha riguardato giornalmente quasi 90 chilometri di strade e circa una cinquantina di marciapiedi, mentre l’attività di manutenzione ha interessato parchi gioco, aree verdi e stabili di proprietà comunale, con ritinteggiatura di panchine, giochi e arredi, cancellate e pareti di edifici, opere di pulizia dei portici e altri interventi di piccola manutenzione.
“Ad un anno dall’avvio del progetto, circa 250 richiedenti asilo hanno lavorato a titolo gratuito nelle piazze, nelle strade e nei parchi della città in attività di cura e pulizia riconosciute dagli stessi cittadini che hanno imparato ad apprezzare la buona volontà e le capacità dei volontari – dice il sindaco -. Si tratta di un’esperienza molto positiva perché con il lavoro è possibile per queste persone, che sono in attesa del riconoscimento dello status di rifugiato, iniziare a costruire il proprio futuro; è quindi importante che il Governo abbia rivolto l’attenzione verso l’esempio dei Comuni che, come Vicenza, hanno avviato questi progetti, ed intenda rilanciarli in tutto il Paese”.
“L’integrazione, infatti, inizia dal lavoro – conclude il sindaco – mentre l’inoperosità può portare sulla cattiva strada. Troppo spesso, infatti, leggiamo nelle pagine di cronaca che ci sono richiedenti asilo che vengono sorpresi a spacciare o a commettere altre attività illegali: chi fugge da guerre e persecuzioni ha diritto all’accoglienza, ma se viene individuato come responsabile di attività illegali deve essere rimandato nel suo Paese di origine”.

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