21 Dicembre 2015 - 15.39

VICENZA – Va a passeggio e trova bottiglia di cloroformio

cloroformio

Che la raccolta porta a porta spinga qualche furbetto a lasciare nottetempo i rifiuti in giro per la città può accadere. Che fra i rifiuti che vengono abbandonati vi sia anche un potente anestetico, in uso negli ospedali e sicuramente non considerato prodotto da banco. Ieri pomeriggio una donna vicentina stava passeggiando in via Muttoni (laterale Borgo Scroffa) quando ha rinvenuto una bottiglietta di vetro con la sigla CHCL3. All’interno vi era rimasto del liquido trasparente. Ha così chiamato la polizia che lo ha ritirato. Si cerca di capire quale possa essere la provenienza della sostanza, che oltre ad essere usata come anestetico viene anche usata in campo industriale. Se inalato può essere molto pericoloso. Per la sua funzione deprimente del sistema nervoso causa confusione, mal di testa e affaticamento. Fra le ipotesi, che possa essere usato per stordire le persone. E’ molto nota, per esempio, la truffa del profumo: un individuo vi propone l’acquisto di profumi, vi fa annusare delle boccette campione all’interno delle quali vi è cloroformio, vi addormenta e vi deruba.

Utilizzo del cloroformio:
A cavallo tra il XIX ed il XX secolo il cloroformio era usato come anestetico per inalazione in chirurgia e nelle preparazioni di sciroppi antitosse.[3] Oggi è stato sostituito da sostanze meno tossiche. In alcuni telefilm della serie Ironside, il cloroformio viene iniettato i.v. per ottenere un effetto anestetico temporaneo; ciò è privo di qualsiasi significato.

Il principale utilizzo del cloroformio oggi è la produzione di freon R-22, usato come fluido refrigerante, tuttavia anche i freon sono stati messi internazionalmente al bando per via del loro effetto distruttivo sullo strato di ozono dell’alta atmosfera.

Piccole quantità di cloroformio sono usate come solvente nei laboratori – anche se la tendenza è quella di sostituirlo ovunque possibile con il meno pericoloso cloruro di metilene – ed in alcuni processi industriali.

Il cloroformio reagisce con l’idrossido di sodio in soluzione acquosa – preferibilmente in presenza di un catalizzatore di trasferimento di fase – per produrre in situ il diclorocarbene; questo reagisce rapidamente con composti aromatici attivati (come i fenoli) producendo le corrispondenti aril-aldeidi (reazione di Reimer-Tiemann di idroformilazione). Il diclorocarbene può anche reagire con un alchene addizionandosi al doppio legame e producendo un diclorociclopropano sostituito.

Il cloroformio deuterato, CDCl3, in cui l’atomo di idrogeno è rimpiazzato da un atomo di deuterio, è uno dei più comuni solventi usati nella spettroscopia di risonanza magnetica nucleare (fonte: wikipedia) (NMR).

Il cloroformio viene anche utilizzato nell’artigianato per incollare il metacrilato (Plexiglas).

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