19 Maggio 2015 - 13.59

VICENZA – Teatro Astra, gran finale con ‘Fabbricateatro’

Fabbricateatro 2

Quaranta tra giovani e adulti dai 16 ai 50 anni, più un gruppetto di giovanissimi dagli 8 anni: saranno in cinquanta a salire quest’anno sul palco del Teatro Astra di Vicenza per la restituzione scenica di “FABBRICATEATRO”, il percorso laboratoriale condotto dall’attrice e regista Ketti Grunchi e organizzato da La Piccionaia in collaborazione con Polo Giovani BCinquantacinque. Titolo dell’allestimento, che verrà presentata al pubblico domenica 24 maggio (ore 21), “UTOPIE 1.0 / VORREI ESSERE LIBERO”.

Giunto quest’anno alla sua terza edizione, “FABBRICATEATRO” è un percorso formativo nato con l’obiettivo sostenere le giovani generazioni attraverso la cultura del teatro, in uno spazio dedicato all’incontro, alla circolazione di idee, alla crescita e alla partecipazione. Un laboratorio che ha anche l’ambizione di veder crescere una nuova generazione di attori, all’interno di una fucina di ricerca in cui ciascuno possa coltivare la propria espressività e studiare nuovi linguaggi, anche grazie alla visione di alcuni degli spettacoli della stagione del contemporaneo dell’Astra, nonché incontri e laboratori con alcuni tra gli artisti in cartellone.

Un percorso che già l’anno scorso ha dato grandi soddisfazioni ai suoi partecipanti, premiati per l’allestimento finale “La Piccola Pace” con il Premio Piccoli Palcoscenici e il Premio Gaber per le Nuove Generazioni. Non solo: in seguito all’esperienza fatta, alcuni dei giovani partecipanti sono stati coinvolti in due nuove produzioni Piccionaia, “I tre porcellini” e “La battaglia dei pedali”, che li vede in scena dall’autunno 2014 come attori professionisti.

Ben più importante del risultato, però, è il percorso: un percorso che quest’anno è durato sei mesi ed è stato incentrato sui temi dell’utopia e della libertà. Con modalità diverse a seconda delle differenti fasce d’età, i componenti dei tre gruppi dei bambini, dei ragazzi e dei giovani-adulti sono stati coinvolti a partire da tre diverse declinazioni – “vorrei essere libero come…“, libero di”, e “libero da” – che sono servite da guida per esplorare un universo di visioni da spalancare, costrizioni di cui liberarsi e, naturalmente, desideri da inseguire. “Libero di sognare, libero di camminare nel mondo, libero di amare, libero di aspirare a un mondo libero”; e ancora, “libero come un respiro, come un bambino, come un urlo nel silenzio, come una corsa ad occhi chiusi, come una canzone stonata, come il mattino, come gli angeli, come un uomo”: sono solo alcune delle suggestioni emerse nel corso dei mesi, che sono state pian piano ricondotte ad una dimensione teatrale. A ispirare il gruppo, anche l’incontro con gli artisti transitati per il Teatro Astra durante la stagione: in particolare con il danzatore Giulio D’Anna, con il suo lavoro sul corpo e sulle relazioni, e con il regista Antonio Viganò, che ha consentito di approfondire il tema degli angeli come simbolo di libertà.

“Il concetto di libertà si lega indissolubilmente a quello di utopia – spiega Ketti Grunchi -, ed entrambi si legano in modo particolarmente significativo alle giovani generazioni. Su questo tema abbiamo lasciato che i percorsi individuali e collettivi dei partecipanti si intrecciassero, per riportarli al teatro concepito come spazio ‘ininterrotto’ rispetto alla vita. Così, questo allestimento porta dentro di sé tutte le tensioni e gli slanci verso il futuro dei ragazzi che l’anno costruito. Perché l’utopia è come l’orizzonte: un orizzonte di trasformazione, sempre provvisorio, mai concluso. È tensione, desiderio, ricerca. È costruire ponti, percorsi, passaggi. Per quanto cammini, non la raggiungerai mai. Ma cosa serve allora l’utopia? A questo: a camminare”.

Biglietto unico € 5. Info e biglietteria: Ufficio Teatro Astra, Contrà Barche 55 – Vicenza, telefono 0444 323725 – email info@teatroastra.it, www.teatroastra.it

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